La crisi legata al Coronavirus ha esasperato il dibattito sulla reale consistenza dell’Unione europea. Sotto accusa è finito l’intero impianto burocratico della comunità, additata dai critici come lenta e portatrice degli interessi di pochi.
Chi non ha mai deposto le armi contro l’Europa, anche al costo di subire pesanti ritorsioni, è il senatore Gianluigi Paragone. L’ex Onorevole del Movimento 5 Stelle prosegue da anni una campagna di lotta contro le ingiustizie europee. In uno dei suoi ultimi interventi, nel corso della kermesse sovranista Arcadia 2020, Paragone ha ribadito i capisaldi del suo anti-europeismo.
L’Europa non ci consentirà una rinascita
“Io non credo nella pozione magica dell’Europa e vedo difficile sotto l’architettura neoliberista dell’Unione europea una rinascita. C’è chi invece pensa che stando sotto quella architettura la rinascita sia possibile.
Io penso che l’architettura europea non consenta una rinascita, se per rinascita intendiamo un qualcosa che possa riportare l’Italia a dei livelli che avevamo conosciuto. Eravamo la quarta potenza mondiale quando non avevamo l’euro. Avevamo una sovranità, avevamo delle leve che ci consentivano una certa ricchezza”.
Mes e Recovery Fund: strumenti vecchi e stupidi
“Non sono favorevole perché mi sembra lo strumento meno adeguato e meno moderno per affrontare una crisi come quella con cui dovremmo fare i conti. Trovo anche abbastanza imbarazzante, mentre tutti stampano moneta riuscendo a monetizzare il debito che creano, dover pensare ad una ripartenza attraverso strumenti finanziari inadeguati, dal Mes al Recovery Fund.
Il Recovery Fund è uno strumento vecchio che cercano di ammodernare. Ti dicono di darti tanti soldi se tu proponi dei progetti. Ma non è questo il tema di fondo. Noi oggi per far ripartire la nostra economia non abbiamo bisogno di qualcuno che a Bruxelles timbri un programma di ripartenza.
Anche quei soldi rischieranno di rimanere lì perché non hai dei programmi da finanziare. Tu qui hai un’economia di base che è incagliata. Cosa facciamo, devo costruire ottanta rotatorie per prendermi i soldi del Recovery? Devi legare a dei programmi l’accesso a dei fondi. E’ stupido”.
Europa responsabile di strozzinaggio legalizzato
“Questo è un Paese dove ci sono degli imprenditori che stanno lavorando con e per lo Stato. E lo Stato non li paga. Però di contro danno con la garanzia pubblica la possibilità a FCA auto, una multinazionale che con l’Italia non ci azzecca più nulla, di essere coperti da una garanzia di 6 miliardi. Mentre si intascano 5 miliardi gli Elkann perché la holding sta in Olanda.
Capite che il sentimento europeista rischia di essere delle elite, di chi sta bene e di chi fa parte dell’1% della ricchezza mondiale. Gli Elkann sono felicemente europeisti. Come tutti gli altri che possono evadere a norma di legge. Perché l’Europa consente un’elusione fiscale tutta legalizzata. L’Europa consente di sfruttare i lavoratori a norma di legge, l’Europa consente uno strozzinaggio legalizzato a norma di legge.
La classe dirigente di questo Paese ha capito che a settembre la gente piangerà sul serio? Vi informo che a settembre la gente in piazza ci scenderà a prescindere. O noi ci disincagliamo da questa narrazione che viene costruita, oppure inizieremo a fare i conti con delle immagini di forze dell’ordine che azioneranno il manganello contro padri di famiglia che chiedono soltanto la difesa di un salario o di una busta paga.
L’Unione europea io la chiamo Unione germanica. E’ il più grande imbroglio culturale e politico attualmente in corso”.
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