Lotta scudetto, i pronostici aggiornati dopo lo stop coronavirus ► “Ecco chi è la favorita”

Alessandro Vocalelli

“Se la Lazio vince questo scudetto fa un’impresa storica. Per vincere questo scudetto devi vincere due campionati. Nel senso che la Lazio era in coabitazione nel campionato che si è fermato per il Covid in cui, dicevamo tutti, era la squadra più in forma che giocava meglio con il vantaggio di giocare una partita a settimana. Vincere questo campionato vorrebbe dire che anche in questo secondo campionato farà ancora meglio della Juventus nelle condizioni peggiori. Perché mentre la Juve ha la rosa per giocare ogni tre giorni, ha i giocatori, dal punto di vista dell’esperienza, per potersi amministrare. Per la Lazio vorrebbe dire davvero vincere due campionati in uno per arrivare allo scudetto. Io penso sia non facile perché tutte queste componenti favoriscono la Juventus. Se la Lazio ci riesce farà veramente un’impresa storica”.

Franco Melli

“Sono convinto che se fosse andato avanti il campionato precedente la Lazio avrebbe vinto. Così come sono convinto che non rivedremo la Lazio del campionato precedente anche se, oltre la linea gotica, dicono che la Lazio si è allenata e ha fatto le partitelle acquistando freschezza fisica. Se questo è vero si dovrà vedere sul campo l’effetto durante le partite. Dimenticando tutto io penso che la Juventus resti favorita, se non altro per il fatto delle cinque sostituzioni. Inoltre perché in confronto alla Lazio ha lo stesso tipo di spreco di forze, mentre prima sappiamo che la Lazio avrebbe potuto e dovuto giocare una volta a settimana contro le tre della Juventus”.

Luigi Ferrajolo

“Credo che basti la Lazio che abbiamo visto finora per competere per lo scudetto. Credo sia anche probabilmente la più motivata. Perché è vero che la Juventus ha l’organico, però è probabile che la Juve non abbia la fame che ha la Lazio. Questo si è già visto nel primo campionato. La differenza in classifica è irrisoria. Poi per carità la ripresa del campionato ci può riservate tante sorprese e ribaltamenti. Ma seguendo un ragionamento logico e razionale credo che la Lazio abbia tutte le carte in regola per vincere il campionato. Lo ha dimostrato finora e se la sosta non ha modificato gli equilibri, i valori, il gioco che abbiamo visto finora delle varie squadre la Lazio può competere benissimo”.

Stefano Agresti

“Io penso che quello che sta per cominciare è un campionato tutto da scoprire. Credo che molti parametri saltino per aria perché non si è mai vista una cosa del genere. La Lazio rigiocherà il 24 giugno contro l’Atalanta dopo 4 mesi di stop. Perché la Lazio è stata la prima a fermarsi. Ha giocato il 29 febbraio di pomeriggio e dopo non ha più giocato. Mentre le altre hanno giocato dopo.  Francamente non so come sarà la Lazio; che sia migliore di quella di prima mi pare impossibile perché era praticamente perfetta e non perdeva da una vita. Oggettivamente sono d’accordo con Vocalelli. La Lazio aveva dei vantaggi perché si era messo tutto bene. La Lazio non aveva le coppe, mentre  Juventus e Inter le avevano. La Lazio avrebbe giocato una volta a settimana, Juve e Inter quasi tutte le settimana avrebbero dovuto giocare una gara durante la settimana. Ora invece tutti gli impegni si sono sovrapposti per tutte le squadre. C’è una situazione di parità di impegni che in teoria favorisce chi ha la rosa più ampia e quindi in teoria favorisce Juve e Inter. Credo che alla Lazio servirà una grande impresa”.

Tony Damascelli

“Se la partita con la Juventus fosse alla seconda giornata dalla ripresa, potrei fare qualsiasi tipo di discorso favorevole forse alla Lazio. Ma la partita di Torino arriva un mese dopo la ripresa del campionato. In quel mese lì può accadere di tutto sia per la Juventus, sia per la Lazio. Quindi può darsi che quel punto di vantaggio diventi uno svantaggio per la Juventus o viceversa che si apra la forbice per la Lazio. Oggi non si può fare questo discorso. Si può fare un discorso col pronti-via ma il discorso dei quattro mesi di inattività porti a considerazioni inedite nel mondo del calcio. Ricominciare un campionato, perché tutti hanno voluto ricominciarlo, per la prima volta dopo quattro mesi è qualcosa di imprevedibile e senza precedenti. E’ qualcosa che ha sconvolto gli equilibri di un torneo”.