‘Notti magiche inseguendo un goal, sotto il cielo di un’estate italiana’. Le stelle illuminavano il Bel Paese in quella calda e nostalgica estate del 1990. L’Italia ospitava la fase finale del Mondiale e tutto sembrava orientare il vento verso un trionfo azzurro.
Un sogno ad occhi aperti infranto dalla rete di Caniggia e da quei maledetti rigori nella semifinale contro l’Argentina di Maradona. Sono passati 30 anni esatti eppure il cuore e la mente di chi c’era, ad esultare con i ragazzi di mister Azeglio Vicini, continuano ad emozionarsi.
Quelle ‘Notti magiche’ intonate dal duo Nannini-Bennato sono stampate nei ricordi di Carlo Ancelotti, uno dei protagonisti di quella splendida avventura, ed ora allenatore titolato in tutto il pianeta. Il tecnico ex Juventus, Milan, Chelsea, Real Madrid e Napoli è intervenuto ai microfoni di ‘Radio Radio Lo Sport’. Il mister, ora al timone dell’Everton in Premier League, ha risposto alle curiosità poste dal Direttore Ilario Di Giovambattista, Francesco Di Giovambattista, Enrico Bendoni, Franco Melli, Alessandro Vocalelli, Tony Damascelli e Furio Focolari.
Mondiali Italia ’90 ► Ancelotti: “Ricordo indelebile, era incredibile la passione che la gente aveva per la squadra”
Una passione popolare straordinaria
“Sono passati tanti anni. Però rimane sempre un ricordo molto vivo il Mondiale del ‘90. Quella era una Nazionale molto giovane che veniva dall’Europeo del 1988 con una nidiata di ragazzi dall’Under 21 e qualche giocatore di esperienza. E’ una Nazionale ricordata secondo me perché quello è stato un bell’evento per tutta l’Italia. La passione che c’era intorno a quella squadra quando dal ritiro di Marino si andava allo stadio Olimpico era qualcosa di straordinario”.
Al San Paolo un clima diverso rispetto all’Olimpico
“Non eravamo partiti per vincere il Mondiale. Nella preparazione avevamo fatto delle amichevoli che non erano state buone. Però la prima partita contro l’Austria l’abbiamo giocata molto bene. C’era tutto un paese che tifava per noi e devo dire che è stato fatto tutto molto bene. Siamo arrivati praticamente alla partita contro l’Argentina in semifinale da imbattuti. Purtroppo abbiamo perso il calore dell’Olimpico. Al San Paolo, sfortunatamente, ci siamo trovati contro l’idolo dello stadio. Lì è cambiato un po’ il clima e l’atmosfera che c’era all’Olimpico. Poi, è chiaro, abbiamo perso ai rigori che sono una lotteria”.
Un’esperienza unica e irripetibile
“Il Mondiale del ’90 è stata un’esperienza bellissima. Se vado nel particolare ho giocato la prima partita, poi ho avuto un infortunio, poi ho giocato l’ultima. Ma rimane un ricordo molto vivo il tempo che abbiamo passato insieme. Era incredibile la passione che la gente aveva per questa squadra, che ci ha portato quasi a vincerlo. E’ stato qualcosa di unico e anche irripetibile. Poter avere la possibilità per un giocatore di vestire la maglia della propria Nazionale in un Mondiale giocato in casa è un ricordo incredibile. Poi ho un bellissimo ricordo anche del Mondiale ’94 e del Mondiale ’86, però era un’atmosfera diversa. Nel 1990 ci sentivamo a casa e ci sentivamo amati”.
Ricordi splendidi nel ritiro di Marino
“Venivamo, con il Milan, dalla vittoria della Coppa dei Campioni. A livello internazionale, per la mia carriera da calciatore, è stato l’ultimo grande atto. Dopo negli ultimi due anni le cose sono un po’ scemate perché siamo andati fuori dalla Coppa, ho giocato di meno in Nazionale. Anche perché ero arrivato a quel Mondiale dopo un infortunio e non ero neanche sicuro di poterlo fare. A me rimane comunque il ricordo indelebile di tutto il tempo passato insieme nel ritiro di Marino, agli allenamenti tutti i giorni con un entusiasmo straordinario della gente. Poi purtroppo anche la sconfitta contro l’Argentina”.
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