“Nessuna traccia del bel gioco di Sarri: questa Juve non è né carne, né pesce” ► Della Valle (GdS)

Alla ricerca della Juventus perduta. Scivola via, dopo la Supercoppa, anche il secondo trofeo stagionale. La Coppa Italia ha preso la strada di Napoli ed ora sul banco degli imputati, inevitabilmente, c’è Maurizio Sarri. Il tecnico toscano doveva iniettare nelle vene bianconere i connotati del calcio spumeggiante.

Ronaldo e soci, invece, sembrano ormai privi di quello spirito vincente e consapevole che aveva contraddistinto le gloriose annate precedenti. All’orizzonte c’è la lotta per lo scudetto contro Lazio e Inter, oltre al ritorno degli ottavi di Champions League contro il Lione. Una sfida non priva di insidie, quella con i francesi, considerando il passo falso nel match di andata. La panchina dell’ex mister del Chelsea scotta e non poco.

Nel pomeriggio di ‘Radio Radio Lo Sport’ si è ampiamente dibattuto sul momento complicato della Juventus con l’intervento di Fabiana Della Valle, giornalista della ‘Gazzetta dello Sport’, insieme alle nostre Teste di calcio.

“Nessuna traccia del bel gioco di Sarri: questa Juve non è né carne, né pesce” ► Della Valle (Gazzetta dello Sport)

Partiamo da quello che è ufficiale, da quello che dice la Juventus. Comunque Sarri non rischia, è tutto a posto, che i conti si faranno alla fine e non c’è niente che possa far pensare a un addio prematuro dell’allenatore. Questo è quello che dicono loro.

Io non credo che Sarri verrà giudicato in base alla sconfitta in Coppa Italia e a quella in Supercoppa perché, in fondo, i due trofei che contano sono quelli che devono ancora arrivare. Però sono anche convinta che non sia così vero che, come dicono loro, qualsiasi cosa succeda Sarri resterà l’allenatore della Juventus”.

L’allarme suona forte e chiaro

E’ logico che adesso delle domande se le stanno facendo. Il campanello d’allarme che era già suonato a dicembre e comunque anche dopo la sconfitta con il Lione nell’andata degli ottavi di finale, è risuonato ancora più forte adesso dopo la sconfitta in Coppa Italia.

Se non dovesse arrivare neanche lo scudetto e malauguratamente la Juventus non dovesse neanche qualificarsi per la Final Eight di Champions, io credo che la sedia di Sarri non sia così solida. Poi alla fine sono i risultati quelli che contano. Se non vinci lo scudetto la stagione è comunque fallimentare”.

Una Juventus indecifrabile

La cosa più preoccupante, al di là della condizione fisica che comunque non può essere al top, e magari la Juventus può aver fatto una preparazione mirata considerando che devi tirare fino ad agosto per la Champions, è questa Juventus a metà. Non è più né carne né pesce.

Una Juventus che non è più quella di prima di Allegri, non ha quella fame e quella cattiveria che anche se non gioca bene però il risultato lo porta a casa, d’altra parte non è nemmeno bella come ci si aspettava con Sarri. Non è bella e non produce gioco.

Il fatto che Ronaldo non segni da quattro partite, che la Juventus non abbia fatto un goal con il tridente davanti nelle ultime due partite e che produca pochissimo in termini offensivi secondo me è la cosa più preoccupante. Si vede che non c’è la mano dell’allenatore. Questa cosa fa pensare che i giocatori non lo seguano più di tanto”.

Manca la mano dell’allenatore

Se dopo tanti mesi tu non sei riuscito a dare la tua impronta, significa che c’è qualcosa che non va. Alla Juventus è sempre andata così; l’allenatore si è sempre adattato. Allegri non è che ha avuto i giocatori che voleva. Ci può essere l’equivoco di fondo però anche Sarri doveva sapere che doveva agire con il materiale a disposizione”.

I nodi del mercato sbagliato vengono al pettine

Partiamo dal presupposto che loro stessi si sono resi conto di aver fatto un mercato sbagliato, infatti stanno cercando prima di tutto due centrocampisti. Da quel punto di vista ci dovrà essere un mea culpa da parte della società. Poi quest’anno il mercato sarà molto particolare.

Mi sarei aspettata una rivoluzione se fosse stato un mercato normale. Non dimentichiamo che la Juventus ha la necessità di mettere in cassa soldi prima di poter comprare. Tanto è vero che l’operazione Pjanic-Arthur, se si farà, metterà a posto i bilanci. L’anno scorso la Juventus non è riuscita a fare le operazioni in uscita che avrebbe voluto perché Higuain e Dybala, entrambi sul mercato, sono rimasti”.

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