Rita Pavone ► “Ho fatto tante scelte rischiose, ma non mi sono mai pentita. Sono una sognatrice”

Che estate sarà quella del 2020? Riusciremo a staccare dai pensieri che ci hanno riempito le giornate? Troveremo un po’ di sollievo facendo delle attività che ci permettano del sano e tanto atteso relax?

E’ questo l’argomento che ha riempito l’ultima puntata di questa stagione di ‘Io le donne non le capisco‘.

Ma non solo! La padrona di casa, Sonia D’Agostino, ha voluto concludere con tantissimi ospiti. Oltre agli irrinunciabili Alberto laurenti, Loredana Petrone e Stefano Bongarzone, che ci hanno tenuto compagnia per tutta la stagione e durante il periodo difficile di chiusura del paese, in collegamento per la grande chiusura abbiamo avuto Rita Pavone, Nadia Natali, Rosalia Porcaro e Gennaro Calabrese.

Un finale, ma non una fine: ‘Io le donne non le capisco’ torna dopo l’estate. Intanto ecco cosa ha raccontato Rita Pavone ai nostri microfoni.

Rita Pavone ► “Ho fatto tante scelte rischiose, ma non mi sono mai pentita. Sono una sognatrice”

“La canzone che ho portato a Sanremo l’ha scritta mio figlio Giorgio. Scrive delle cose bellissime ed era da tanto tempo che io lo tampinavo, gli dicevo di scrivermi qualcosa. Finalmente si è deciso, l’anno scorso mi ha dato questo brano e subito l’ho sentito parte di me.

‘Niente’ è quello che ti accade a volte nella vita. Non succede niente. Non fare nulla a volte è resilienza. La resilienza appartiene a tutti, è vivere la vita lottando contro qualcosa. Io mi sono detta bisogna cadere per forza su un’isola per far vedere quello che hai da dire? Perché è un mondo cambiato quello di oggi. Un mondo che a volte ti lascia un po’ basita.

Io non ho più fatto televisione perché ero scontenta di fare cose che non sentivo più. Inutile che mi guardo indietro, so cosa ho fatto, ma vorrei sapere cosa riuscirei a fare. Sono una donna che sogna.

Ho vissuto tante vite e ho anche fatto tante scelte rischiose di cui non mi sono mai pentita, perché credo che nella vita bisogna cercare di essere sé stessi. Anche perché prima o poi le cose finiscono e bisogna ritrovarsi intorno le persone importanti. Io intorno ho una bella famiglia, due figli meravigliosi, un marito che un po’ rompe ma è simpatico. E io vivo le cose così: quando ho soddisfazioni reagisco con gioia, quando ho dei malesseri reagisco con fermezza, è da lì che viene la resilienza, non mi faccio mai abbattere”.


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