“Il tuo video è stato rimosso perché viola le norme sulle armi da fuoco”, peccato che di armi da fuoco in quel video non se ne faceva neppure menzione.
Stiamo parlando dell’esclusiva che Sigfrido Ranucci aveva lanciato ai nostri microfoni lunedì scorso: “Il Senato comprava 10 mila mascherine già a gennaio. Cosa sapevano?” Un’anticipazione, quella del conduttore di Report, che evidentemente per il colosso YouTube conteneva qualcosa di scomodo.
Video rimosso, segnalazione e anche minaccia: “Siccome è la prima volta che capita – si legge nella comunicazione – questo è solo un avviso. Se dovesse capitare di nuovo il tuo canale riceverà un avvertimento e non potrai eseguire azioni come caricare video, pubblicare post o effettuare live streaming. Se riceverai tre provvedimenti nell’arco di 90 giorni il tuo canale verrà definitivamente rimosso“.
Cartellino giallo, arancione e rosso: l’iter utilizzato da YouTube, chiaramente riportato nell’immagine sopra, non lascia dubbi. Non fosse per le “norme della community” che evidentemente devono contenere qualche falla se le motivazioni avanzate per eliminare un video che NON parla di armi sono legate al fatto che quel video parli di armi.
Un’azione, quella della piattaforma, che non ha lasciato indifferente il nostro Editore Fabio Duranti che in diretta ha così commentato: “De Donno, Bacco, Ranucci. E’ la quinta volta che tolgono un video perché in qualche modo ‘viola le norme della community’. Questa è mafia. Vogliono distruggere l’informazione libera, ma non possono fare queste cose. Siamo in Italia, un paese che ha ancora una Costituzione. Deve entrare la Magistratura in queste vicende, non può essere che voi vi prendete tutti gli spazi diventate distributore unico della comunicazione audio-video nel mondo e rimuovete i video che parlano di cose che non vi piacciono. Noi faremo ricorso. Ci diranno ‘ci dispiace, è un algoritmo’ e così tutto quello dove ci sono questi signori che parlano di cose scomode viene cancellato. E’ questa la democrazia? E’ questa la democrazia che volete?”
YOUTUBE CI HA RIMOSSO IL QUINTO VIDEO ► Duranti: “È una mafia, non si può parlare di cose scomode?”
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