“Governi basati sullo stato di emergenza senza un’emergenza: siamo in una democrazia di facciata” ► Paolo Becchi

Il pericolo coronavirus sembra ormai scemare ni Italia, con numeri non più avvicinabili al termine pandemia. Nonostante questo miglioramento della situazione sanitaria in molti però non cessano l’allarme e il richiamo all’emergenza.

Proprio sull’emergenza si sta concentrando il dibattito politico in questi ultimi giorni: la decisione di Conte di prolungare lo stato di emergenza – che dovrà essere vagliata dal Parlamento – è infatti parsa non necessaria a larga parte dell’opinione pubblica.

Su questo tema abbiamo intervistato il filosofo Paolo Becchi, ecco cosa ha detto a ‘Lavori in Corso’.

“È la democrazia di facciata. I Governi attuali si presentano come Governi di emergenza, in sostanza le democrazie attuali vanno e funzionano sulla base di dispositivi emergenziali. Noi non siamo più in uno Stato in cui il Governo gestisce l’emergenza, qui c’è lo stato di emergenza senza emergenza. È la cosa più incredibile di questo mondo. Parlare oggi di una pandemia in italia è totalmente paradossale.

Mi sorprende che di fronte ad una situazione così difficile e complicata Salvini reagisce parlando dei problemi dei cittadini di Lampedusa. Tutto il rispetto per loro, però probabilmente stanno facendo un’operazione politica nazionale che avrebbe richiesto una certa attenzione. Avrebbe dovuto urlare e dire che era una cosa incredibile, doveva andare dal Presidente della Repubblica. Secondo me il virus gli ha dato alla testa”.


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