I dati dimostrano che questo Paese non funziona: a pagare la crisi sono sempre i più deboli

Oggi parliamo di covid e dei dati statistici che ci arrivano dall’Istat. E vorrei farlo in relazione ai giovani dai 25 ai 34 anni: prima del covid avevano un tasso di disoccupazione pari all’8%”. Con i soli mesi di marzo e aprile questo tasso è salito di due punti. E’ arrivato al 10%.

Se andiamo a vedere la fascia dei più giovani, fino ai 17 anni, scopriamo che quasi 900 mila non hanno un tablet o pc. Possiamo dire che nel Mezzogiorno il 19% di questi ragazzi non ha potuto seguire il corso scolastico.

Piove sul bagnato. Con questa crisi sanitaria le classi più deboli pagano uno scotto ancora più forte. Ma lo scotto è generale, perché la formazione dei giovani e la disoccupazione giovanile sono il segno di un Paese che non funziona. Ed è per questo che noi siamo qui a denunciarlo prefigurando un altro modello di società.

3 minuti con Marco Rizzo


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