L’ultimo treno per sognare ancora. La Lazio viaggia alla volta di Lecce per una partita che costituisce il crocevia di primaria importanza nella rincorsa, ora sempre più affannosa, alla Juventus.
Calcio d’inizio alle ore 19.30. Al ‘Via del Mare’ fischierà Fabio Maresca con la collaborazione degli assistenti Vivenzi e Costanzo. Quarto uomo Illuzzi, mentre al VAR ci saranno Abisso e Fiorito.
I pugliesi di mister Fabio Liverani sono alla disperata ricerca di punti per agguantare la salvezza. La compagine giallorossa dovrebbe schierarsi con un 4-3-2-1. Gabriel tra i pali. Difesa a quattro con Calderoni, Lucioni, Donati e Rispoli. Barak, Petriccione e Mancosu a centrocampo. Farias e Saponara alle spalle della punta Babacar.
Le ultime news in casa biancoceleste riferite da Paolo Cericola:
“L’unico dubbio che c’è è quello sulla fascia destra tra Lazzari e Anderson. Per il resto secondo me la formazione rimane quella. Strakosha in porta. Patric, Acerbi e Radu in difesa. Anderson da una parte e Jony dall’altra. Leiva centrale con Milinkovic e Luis Alberto. Caicedo e Ciro Immobile davanti. Inzaghi vuole salire sull’ultimo treno”.
Nel corso di ‘Radio Radio Lo Sport’ le nostre Teste di calcio hanno riflettuto dettagliatamente sul delicato impegno che attende i ragazzi di mister Simone Inzaghi.
Furio Focolari
Scusate però non è questo il discorso. Anche tra la Lazio e il Milan c’erano 25 punti di differenza. Ma se ti presenti come ti sei presentato 3 giorni fa anche col Lecce la vedo dura. Non dipende dal Lecce, dipende dalla Lazio. Dipende da quello che la Lazio ha recuperato e che la Lazio riesce a fare. Io contro il Milan non addebito la sconfitta solo alla mancanza di Immobile e Caicedo. Tutta la Lazio ha giocato sottotono. Quindi non so che Lazio ci sarà a Lecce. Tanto ero convinto tre mesi fa che la Lazio avrebbe massacrato il Milan, che avrebbe vinto facile a Lecce. Oggi sinceramente non sono convinto più di nulla. Quello che ho visto è stato purtroppo uno spettacolo brutto per una squadra come la Lazio.
Stefano Agresti
Io ho letto critiche molto dure nei confronti di Correa. Ma Correa non era lui, non stava bene. Ad un certo punto gli ha dato una palla Luis Alberto in profondità che Correa in condizioni buone è difficile che si faccia rimontare. Così come, ad un certo punto, non stava bene neanche Milinkovic che ha chiesto il cambio. Il problema non è soltanto la forza degli avversari, e il Milan in questo momento è un avversario pericoloso per tutti perché molto solido, ma il problema sono le condizioni di chi gioca nella Lazio. Gioca Leiva, ma avete visto Leiva contro il Milan? Ha fatto quattordici passi. Se Leiva sta così, io mi stupisco se non gioca Parolo perché è l’unico che sta bene.
Tony Damascelli
Agresti ha ragione. Perché Parolo sta bene ed è più utile secondo me che cominci lui la partita piuttosto che farlo entrare magari nell’ultima mezz’ora proprio per le sue caratteristiche. Parolo dovrebbe giocare titolare, fossi io l’allenatore della Lazio. Milinkovic mi preoccupa perché è davvero il valore aggiunto, a livello tecnico per la squadra e per l’avversario. Un problema da controllare sia sui calci piazzati, per la sua forza nel colpo di testa, sia per i tiri dalla distanza e le sue invenzioni. Quella palla che Luis Alberto ha messo per Correa, con Immobile o Caicedo molto probabilmente vanno in porta e fanno goal. Correa c’erano momenti in cui camminava, e questo è stato un problema per la Lazio. La Lazio non sta bene dal secondo tempo con l’Atalanta.
Alessandro Vocalelli
Sono d’accordo. La Lazio non sta bene. Adesso parliamo della partita con il Milan però con la Fiorentina la Lazio ha rimesso in piedi una partita che si era messa molto male, rimessa in piedi con orgoglio e un pizzico di fortuna perché sull’1-0 c’è stata una trasferta della Fiorentina che poteva chiudere la partita. La Lazio non sta bene non solo perché gli mancano i giocatori ma perché quelli che vanno in campo ci vanno condizionati. Tu puoi essere anche un giocatore di grande esperienze, di grande forza, ma se vai in campo già con il pensiero che ti devi in qualche modo amministrare finisci per non essere quel tipo di giocatore. Quindi per tutti questi motivi la partita di oggi pomeriggio è una partita in cui la Lazio parte chiaramente favorita ma che non è affatto facile. Il Lecce è una squadra che quantomeno sul piano della corsa e della gamba c’è. Per cui se il Lecce, con il caldo e sfruttando alcune debolezze in questo momento congenite della Lazio, riesce a impostarla sul piano del ritmo può mettere in difficoltà la Lazio.
Franco Melli
Io voglio pensare che la Lazio riprenda a vincere. Perché, se non fosse così, sarebbe l’inizio dello sbrago e sarebbe molto grave. Noi abbiamo passato i giorni del Covid ad ascoltare le frasi di Diaconale e Lotito. Adesso stanno facendo francamente una brutta figura per due motivi. Il primo perché hanno sopravvalutato un organico che invece, alle prime avversità, ha mostrato i suoi limiti. La seconda perché addirittura si pensava che la Lazio, un pochino furbescamente, si allenasse più degli altri. C’era stato anche l’articolo di Agresti a far pensare questo soprattutto sopra la linea gotica. Invece la Lazio è la squadra che si è presentata peggio alla ripresa del campionato. Io penso che la Lazio ce la faccia a trattenere il secondo posto però è difficile perché l’Atalanta le vince tutte.
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