L’oro della Sardegna svenduto al miglior offerente: no alla cementificazione delle coste

Ecco qui che ci risiamo ancora. Arriva l’estate e naturalmente si prende di mira la Sardegna. Grazie a questa nuova giunta regionale, che si è insediata recentemente, ecco che riprendono corpo voci, e forse anche qualcosa di più, di progetti per cementificare la costa della Sardegna.

Possibile che non si riesce a capire che il vero valore della Sardegna sta proprio nelle sue ultime coste intatte? In Italia solo il 29% delle coste è ancora viva, tutto il resto è cementificato o aggredito.
In Sardegna questa percentuale è più alta perché fortunatamente l’isola è scampata grazie ad amministratori illuminati come Soru, che aveva fatto in modo che le coste sarde fossero tutelate e che ci fosse l’impossibilità di costruire sul mare e anche all’interno.

Una legge molto interessante che tutelava il paesaggio e che impediva di costruire se non avevi un certo numero di ettari per ristrutturare eventualmente fondi agricoli già esistenti. Cioè a dire che le coste e il paesaggio della Sardegna erano stati ben tutelati fino adesso. Per queste iniziative Soru aveva avuto delle onorificenze internazionali, tra cui quella di Ambasciatore del Mediterraneo.

Adesso siamo alle solite. Un comitato d’affari si prende l’isola ed è pronto a svendere le sue coste al miglior offerente. Tra questi peraltro ci sono nomi conosciuti; c’è il bravo Silvio Berlusconi e tanti altri che vorrebbero vedere nel paesaggio e nell’ambiente soltanto il denaro. Non si riesce a capire che quelli sono i gioielli di famiglia. Se te li vendi, poi rimani senza niente.

In un famoso film di Pasolini, che si chiamava ‘Accattone’, venivano rimproverate allo stesso accattone manie di vendere quello che trovava e quello che aveva.
Un giorno ti vendi questo, un giorno ti vendi quell’altro, poi nun te resteranno nemmeno li occhi pe piagne’.
Ecco, questa è la situazione della Sardegna.

La Sardegna ha come suo patrimonio le coste e il paesaggio. Mantienile intatte, fai venire i turisti che soggiornino e restino per lungo non soltanto in agosto e non soltanto per il mare. Mantieni intatta la tua solida identità arcaica e così farai dei denari. Altrimenti, quando vendi le coste al miglior offerente e ci fai costruire alberghi sul mare, i sardi non potranno far altro che quello che hanno sempre fatto quando sono arrivati i colonizzatori: finire camerieri o lavapiatti. Molto raramente quei denari rimangono nell’isola. Prendono la strada di coloro che investono lì e che sono, guarda caso, quasi tutti non sardi.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi

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