Blackout Juventus. CR7 e compagni inciampano con modalità alla vigilia inaspettate contro un ottimo Milan. I rossoneri strappano una brillante vittoria rimontando l’iniziale doppio svantaggio. Il 4-2 finale è un mix impazzito di errori difensivi e distrazioni.
Partono bene i bianconeri con la perla solitaria di Rabiot ed il raddoppio a firma di Ronaldo Quando il match e anche lo scudetto sembrano stilare i titoli di coda, ecco che giunge la veemente reazione dei ragazzi di Pioli. L’intramontabile Ibrahimovic accorcia con un penalty. Nel giro di pochi minuti i rossoneri calano il tris grazie a Leao e Rebic. Una partita folle, specchio evidentemente dell’anomala ripartenza post Covid-19.
Nel pomeriggio di ‘Radio Radio Lo Sport’ le nostre ‘Teste di calcio’ hanno commentato l’evoluzione pirotecnica del match di San Siro. Il Direttore Ilario Di Giovambattista, Stefano Raucci e Francesco Di Giovambattista hanno coordinato l’interessante dibattito.
In collegamento anche il Direttore di Milannews.it.
“Il Milan vincendo esalta anche la prestazione di Ibrahimovic – sostiene Antonio Vitiello, direttore di Milannews.it. – che è un personaggio molto particolare. Si è preso la scena anche dopo la partita con l’intervista anche abbastanza divertente dove ha detto: ‘Se fossi stato qui dal primo giorno avremmo lottato per lo scudetto’. Una frase che ha fatto naturalmente piacere a tutti i tifosi. Sappiamo benissimo che l’avventura di Ibra è a tempo e limitata perché a fine stagione, con molta probabilità, lascerà il Milan così come Pioli. Il mister è una persona molto misurata e mai sopra le righe, però poi c’è il progetto Milan che prevede un altro allenatore. A fine stagione il Milan cambierà tanto. Cambierà dirigenza, allenatore, alcuni giocatori e quindi si va verso una nuova rivoluzione. Nonostante questo bel filotto perché dopo il lockdown il Milan non ha mai perso con quattro vittorie e un pareggio con la Spal”.
Tony Damascelli
Io spero che il Milan rimanga uguale alla sua storia, al suo passato. Ieri sera è accaduto quello che accade nel calcio. Una squadra che dà sette goal alla Lazio e alla Juventus, le prime due in classifica. In questo giochi senza frontiere tutto è possibile. Quello di quest’anno è un torneo pazzo. Pazzo per le prestazioni, pazzo per gli arbitri, pazzo per gli errori della difesa. La Juventus ha sbagliato molto in difesa ma nel goal di Ronaldo cosa hanno combinato i due difensori del Milan? Come è successo per la Lazio a Lecce. Comiche continue dei difensori e poi aggiungiamo gli arbitri. Pensate che in Premier League sono stati fischiati 77 rigori, in Serie A 151 e le regole son le stesse e le tecnologie sono le stesse. Gli arbitraggi ieri di Maresca e Guida sono esempi tipici di come si stia giocando oggi a calcio. La Juventus ha sbagliato l’ultima mezz’ora. Sarri ha cambiato la squadra ma ormai avevano la testa altrove. L’ultimo goal del Milan è proprio una comica con la presunzione del brasiliano che mette la palla in orizzontale in fase difensiva. Al NAG ti insegnavano a non fare mai questa cosa. Penso che la partita con l’Atalanta sia decisiva.
Alessandro Vocalelli
Ieri è successo quello che succede sempre nel calcio. Quando ti senti troppo sicuro, stacchi la spina, poi non riesci a riattaccarla. La Juventus ha fatto, con le debite proporzioni, quello che il Milan fece in una finale di Champions League dove vinceva 3-0 e poi si è fatta rimontare dal Liverpool. Quando hai la sensazione che la tua superiorità sia talmente più grande, di quella che poi è in realtà, stacchi la spina. Il calcio è fatto di piedi, di gamba, ma è fatto anche e soprattutto di testa. Se tu esci dalla partita dal punto di vista dell’attenzione, poi non la recuperi più. Gli errori sui goal del Milan sono stati marchiani. Quello di Alex Sandro come diceva Damascelli, ma come interviene Bonucci sul goal di Kessie è una cosa che facevo io quando giocavo. Quello è un senso di mancanza di attenzione. La Juventus ha giustamente pagato, perché nel calcio non bisogna mai uscire dalla partita, e il Milan ha giustamente premiato perché il calcio è fatto anche di convinzione e attenzione.
Franco Melli
Io sulla Juventus sono più indulgente. Quando viaggi senza concorrenti per il nono scudetto consecutivo, ti puoi permettere tutto. Io ho sentito delle critiche alla Juventus, ma lasciano il tempo che trovano. La Juventus ha vinto il nono scudetto consecutivo per mancanza di avversarie. Questo sta dicendo il dopo Covid e questa tranche di campionato. Quindi le altre società si dovrebbero dare una mossa, oltre che vergognare. Perché non è possibile che la Juventus abbia vinto nove scudetti di fila, uno dietro l’altro, senza nemmeno soffrire. Comunque complimenti al Milan, complimenti a Pioli che sta facendo l’esatto contrario di certi altri suoi colleghi. Però la Juventus ieri ha peccato di presunzione ma, sai, la presunzione a questo punto è pure scusabile.
Stefano Agresti
Per me è successa una cosa clamorosa ieri. Una cosa non da Juventus. La Juventus ci ha insegnato che queste partite non le sbaglia. Essendo la più forte e avendo lo scudetto in mano, ma soprattutto avendoci insegnato che la Juve è una squadra che ottiene sempre il massimo, io credo che la Juve vincerà lo scudetto per mancanza di avversarie ma in un modo che non mette in salvo Sarri da eventuali sorprese se dovesse andar male la Champions. Perché se tu domini il campionato, vinci molte partite e non hai esitazioni, Agnelli alla fine può anche accettare un passaggio a vuoto in Champions. Io credo che in questo modo Sarri metta in discussione il suo futuro alla Juventus. Perché voi mi dovete dire quest’anno Sarri cosa ha fatto per dimostrare di meritarsi la Juve. Ha giocato due coppe e l’ha perse tutte e due, la squadra gioca come l’anno scorso con Allegri. Sta vincendo il campionato per mancanza di avversarie. Ho guardato la classifica e se l’Inter non avesse buttato 5 punti con Sassuolo e Bologna, domani poteva andare a -3 dalla Juventus.
LEGGI ANCHE:
- Ciccio Graziani ► “Calciatori si lamentano del caldo? Devono dare l’anima se vogliono quegli stipendi”
- Vincent Candela ► “Lo Scudetto lo vince la Juve di Sarri, ma c’è un altro allenatore che mi piace di più”
- Giletti sulla Juve ► “Il gioco di Sarri a Napoli non ci sarà più: nelle grandi squadre funziona diversamente”