“Non arriviamo a settembre”: De Luca padre padrone al servizio del terapeuticamente corretto

Non è un mistero che in queste settimane di luglio si stia intensificando il clima emergenziale. Abbiamo assistito pochi giorni fa alle parole surreali di Zaia, presidente della regione Veneto. Gli ha fatto subito eco il presidente della regione Toscana e ora dulcis infundo si esprime il presidente della regione Campania, De Luca, che utilizza testualmente l’espressione ‘pollaio’.

‘E’ ricominciato il pollaio’ ha detto. Si noti che questa espressione è autoritaria, degna di un padre padrone, paternalistica, che sicuramente non si confà a una democrazia in senso pieno.

Lo stesso De Luca ha insistito sull’importanza della mascherina, punto fermo del nuovo capitalismo terapeutico che tutti ci vuole potenzialmente malati e cultori di questa nuova religione sanitaria.

A conclusione del suo discorso ha altresì affermato che ‘così non arriviamo a settembre’. Nelle sue parole si cristallizza il senso di questa nuova svolta autoritaria.

De Luca come Zaia si è posto a tutti gli effetti come grancassa del nuovo ordine terapeuticamente corretto. Ha di fatto ribadito tutti i punti essenziali e ha confermato quella che sosteniamo come nostra tesi: ci troviamo in una pandemia di tipo yo-yo, alla fase 2 seguirà la fase 1. Si tornerà al confinamento e ciò verrà imputato all’irresponsabilità dei cittadini che come polli in un pollaio non rispettano le leggi e si muovono scompostamente.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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