“C’è il debito pubblico da risanare perché i nostri padri hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità“: questa la principale risposta che viene fornita a chi si pone interrogativi sul perché si debba prestare tanta attenzione al rapporto deficit/PIL, e si debba accettare le pratiche di austerità imposte dall’Europa.
Ma c’è una base logica alla tesi che converrebbe le generazioni passate come predatori del nostro presente?
Perché nel caso non fosse così, quell’aver vissuto al di sopra delle nostre possibilità, che è anche tra le ragioni principali che hanno portato il premier Conte a siglare il tanto discusso Recovery Fund, diverrebbe un dogma, un credo, una fede lontana dal reale.
Per lo psicoterapeuta e giurista Mauro Scardovelli è proprio il caso di parlare della seconda variante: la fede nel dogma di un passato troppo prospero per l’Italia non avrebbe basi logiche, e anzi sarebbe una menzogna pianificata e venduta ai cittadini. Ma chi l’avrebbe propugnata? Chi ci guadagnerebbe?
Scopriamolo nell’intervista di Fabio Duranti e Francesco Vergovich.
“Calamandrei diceva che la Costituzione ha uno sguardo presbite, cioè guarda lontano. E’ costruita in modo da durare nel tempo.
L’avversario che abbiamo davanti che ci toglie i diritti costituzionali, alla fine, non sono questi decretini del Presidente del Consiglio. Sono l’ultima goccia, ma in realtà il popolo italiano dovrebbe essere informato che ha perso la sua sovranità non ieri, ma nel 1981, quando lo Stato italiano ha ceduto ai mercati il potere di decidere i tassi d’interesse con cui poteva finanziare la spesa pubblica.
Uno Stato costituzionale in genere fa così: emette BTP, cioè titoli di Stato comprati dai cittadini.
I cittadini versano quindi del denaro nelle casse dello Stato sotto forma di tasse e lo Stato con quel denaro fa spesa pubblica.
Se i cittadini non comprano tutti i titoli di Stato previsti nell’emissione, interviene come prestatore di ultima istanza la banca centrale. Così ha funzionato fino al 1981.
In quegli anni l’Italia, da paese in via di sviluppo, è passato a quinta potenza mondiale.
Il debito pubblico è stato accumulato dopo il 1981: in una dozzina di anni è raddoppiato. Il servizio pubblico avrebbe il dovere di informare correttamente i cittadini, ma non si dice mai questa cosa.
Il debito pubblico è stato creato ad arte per poterci sottomettere al potere dei mercati.
È stato approvato il Recovery Fund, che sembra un successo: le persone che hanno affermato questo dovrebbero essere denunciate.
Questo vuol dire imbrogliare il popolo italiano su una cosa molto grave, perché riguarda la sua sovranità.
In Italia di persone perfettamente consapevoli ce ne sono anche a milioni, solo che non hanno unito le forze. Sono frammentate in piccoli movimenti, in piccole associazioni, ognuna perse. Non costituiscono nessuna massa critica forte sui temi essenziali. Questo è uno dei problemi che dipende anche da noi che facciamo informazione“.
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