Recovery Fund, mi sembra da sciocchi non riconoscere quando c’è qualcosa di buono

Mi diverto a guardare i commenti degli ascoltatori, soprattutto quando le mie pillole riguardano il virus e la pandemia. Ascoltatori che non hanno alcuna competenza di metodo scientifico né di pandemia, né di medicina, né di biologia che però hanno la voglia di dire la loro. Come si può del resto biasimarli? Qui ognuno parla su qualsiasi cosa come se si fosse al bar, senza avere nessuna frequentazione del metodo che dovrebbe essere alla base.

Per esempio c’è un ascoltatore che dice che c’è un virologo, candidato al premio Nobel nel 2018 per la medicina, che dice che il virus non è stato isolato. Io non ho letto il lavoro scientifico di questo virologo, perché non c’è. Ho letto invece almeno il riassunto di quelli che dicono che è stato isolato ma, ricordo al nostro ascoltatore, che i premi Nobel hanno candidature che vengono rivelate 50 anni dopo. Quindi è semplicemente una sciocchezza quella che ha detto.  Insomma, che ci vogliamo fare? Questi sono i sociali. Ognuno pensa di avere libero accesso al sapere, non sa niente di niente e ha lacune nella sua ignoranza che sono più grosse dell’ignoranza stessa.

Da cittadino comune guardo quello che sta accadendo in Europa e vedo che 209 miliardi di euro vengono destinati all’Italia, su 700 e passa. Sono in parte denari che mettiamo noi ma, 82 miliardi per la precisione, sono dati a fondo perduto. Io francamente non riesco a vederci nulla di male, perché le condizioni semplicemente non ci sono quando c’è un fondo perduto. Ti danno quei soldi e tu li prendi perché è un atto di solidarietà, perché conviene a qualcuno, per quello che ti pare, ma indietro non li devi ridare.

Sugli altri sostanzialmente siamo fuori dalle condizioni Mes. Dunque anche quelli che erano critici per questo, naturalmente non possono farsi sfuggire che non c’è più quella condizione. L’ha capito anche quello che di soldi se ne intende più di tutti, cioè Silvio Berlusconi. Parla di un compromesso, ma la politica è sempre un compromesso, che però è accettabile. Addirittura Giorgia Meloni fa dei distinguo. L’unico rimasto a tuonare contro questi aiuti è Matteo Salvini, e lo capiamo bene.

Perché questo significa che, in questo caso, almeno l’Europa ha funzionato e, in questo caso, Conte ha avuto ragione. Non a caso i sondaggi ci dicono che è il Premier più amato dagli italiani, di gran lunga superiore al secondo che è Silvio Berlusconi. Dunque tutto questo si traduce in una specie di disfatta per chi pensava all’Europa come soltanto qualche cosa di negativo. Naturalmente ha molti punti negativi, questo lo sappiamo benissimo.

Ma in questo caso ha funzionato bene. Anche gli economisti di altra categoria, e di altri pensieri come Rinaldi, hanno modo di dire che comunque c’è del buono in quello che è accaduto. Sarebbe sciocco, anche per colui che è accecato dal fumo ideologico più denso, non riconoscere quanto c’è di buono quando c’è.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi

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