“Siamo stati abbandonati dalle istituzioni: anche gli artisti devono mettere il piatto in tavola” ► L’appello di Marcello Cirillo

Dagli esordi del duo Antonio & Marcello con Antonio Maiello, agli anni d’oro di “Quelli della notte” di Renzo Arbore: Marcello Cirillo ne ha fatte di esperienze nella sua lunga carriera, ma probabilmente la brutta parentesi del Covid è stata un’emozione inedita anche per lui, al pari di un novellino alle prime armi.
Il mondo dello spettacolo vive una crisi senza precedenti, le misure di distanziamento sociale hanno forse colpito questo settore più di qualunque altro.

Della cultura, che è un bene non materiale, non ha infatti parlato quasi nessuna istituzione in questi mesi.
Rari sono stati i riferimenti alla musica all’arte e allo spettacolo “che tanto ci fanno divertire“, come ha sostenuto il Premier Giuseppe Conte in un’uscita definita infelice da Cirillo.
Così gli artisti le stanno provando tutte per farsi sentire, per continuare a perseguire una passione e soprattutto per ricominciare a mettere il piatto in tavola, dall’ipotesi delle “doppie”, cioè repliche con un pubblico diversificato, allo sbarco sul web.

Ecco l’intervista di Stefano Raucci durante ‘Buon Weekend’.

Tutta la filiera sta soffrendo tanto, siamo stati totalmente dimenticati dalle istituzioni. Noi, come frontman, ma soprattutto tutti coloro che fanno parte del nostro mondo.
Quando ti dicono “ti do 600 euro”, a parte che non sono arrivati quasi a nessuno, oppure “dimmi quanto hai fatturato ad aprile dello scorso anno e ti do il 20% di quello che hai fatturato”, ad aprile dell’altro anno nessun tecnico o musicista ha fatturato: si fattura da maggio a settembre.

Forse era cosa intelligente dire: vi do il 20% di quanto avete fatturato in quella stagione. Avrebbe salvato molti musicisti che ora stanno a spasso e non sanno come fare per mettere il patto sulla tavola della propria famiglia.

Abbiamo tanta voglia di stare sul palco e dare emozioni a chi ci vuole bene e a chi ci segue da anni. Questa cosa è veramente assurda, perché poi io domenica sono stato al mare con la mia famiglia e ho visto il caos.
L’unica cosa a cui bisogna stare attenti sono gli spettacoli: noi staremo attenti, gli organizzatori staranno attenti. Date la possibilità di farlo però, bisogna avere la possibilità di ripartire o è un casino.

Non impaurite gli organizzatori con il penale, perché altrimenti non ripartiremo mai.
Il problema che c’è adesso si risentirà a ottobre-novembre-dicembre, quando queste persone si ritroveranno a fare la fame. E non lo so una persona affamata cosa sia pronta a fare.

Non credo Conte volesse essere negativo, però è stata un’uscita abbastanza infelice. Vaglielo a dire a Bob Dylan che fa divertire. Vaglielo a dire a Jimmy Hendrix che fa divertire.
La musica ha evidenziato dei cambiamenti sociali, la musica è la nostra anima. Attraverso la musica noi ricordiamo il nostro passato e cerchiamo di rendere migliore il presente
“.


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