Erano gli anni della guerra fredda tra Usa e Unione Sovietica. Il grande incubo degli americani era il nostro avvicinamento all’Urss. L’Italia serviva forte economicamente, serviva che l‘Italia diventasse la quarta potenza mondiale. La crescita del nostro Paese erano un argine contro le sirene del comunismo.
Nessuno pensò di sottrarre la sovranità monetaria all’Italia, dato che quella scelta ne avrebbe causato l’inesorabile declino. Ma nel 1991, il mondo ha assistito alla dissoluzione dell’Unione Sovietica e l’Italia venne portata immediatamente nei vincoli del Trattato di Maastricht.
L’Italia non serviva più forte e sovrana. Bisognava quindi immediatamente cambiare l’intera classe politica dei cosiddetti disobbedienti. Ed è proprio quello che accadde.
Ma la storia è ciclica. Ed oggi l’Italia rischia di cedere alle proposte lusinghiere che arrivano dalla Cina, come la Via della Seta. Quindi il Paese europeo che ospita più basi Nato rischia di diventare una succursale cinese. Con infrastrutture come il 5G che permetterebbe di spiare le comunicazioni che avvengono su un territorio ritenuto tanto strategico dagli Usa.
C’è bisogno che l’Italia ritorni forte e sovrana. Gli americani l’hanno capito e se Trump dovesse vincere le elezioni a novembre inizierà uno scontro senza precedenti tra l’amministrazione americana e l’Unione europea a dominio tedesco. Per questo un partito italiano che abbia come primario obiettivo l’Italexit potrebbe ricevere supporto ed avere le spalle coperte a livello internazionale.
Mai come oggi potremmo godere tra i due litiganti. Qui, o si rifa l’Italia o si muore.
La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo
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