Nella confusione generale che caratterizza i principali fatti di attualità, imbattersi in dibattiti sani, che lascino libero spazio alla pluralità delle opinioni, sembra sempre più raro.
Il dibattito, insomma, appare di frequente arenarsi laddove una delle parti scelga, anziché argomentare, di etichettare l’altro sotto qualche macro-categoria che non lascia a quel punto spazio per alcuna contro battuta.
Un atteggiamento, quello descritto in diretta da Fabio Duranti, che si avvicina sempre di più alla vera e propria diffamazione. Ma quali sono i motivi? E ciò, soprattutto, è legale?
Queste le domande rivolte al direttore di Gazzetta Amministrativa Enrico Michetti che sulla questione non lascia dubbi: “Mettere delle etichette è la peggiore discriminazione che si possa fare, eviti di rispondere alle argomentazioni dell’altra persona e questo è offendere la Costituzione”.
“Accusare di negazionismo è un crimine! Lo dice un articolo della Costituzione” ► Michetti
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