“Qualcuno ha interesse a tenere alta l’attenzione sul virus. È da criminali!” ► Prof. Bassetti

“E’ evidente che dobbiamo avere cautela, però non possiamo dire che abbiamo 500 malati, perché l’informazione non è corretta”. Con queste parole Matteo Bassetti, professore e infettivologo, esorta le persone a reagire e aprire gli occhi di fronte alle notizie fuorvianti riguardo al Covid -19.

Il professore, ancora una volta, ribadisce l’importanza di distinguere i portatori sani dai malati ma soprattutto lancia un appello ai cittadini italiani: è corretto attirare l’attenzione su un problema che ormai non esiste più?

A “Un giorno speciale” Stefano Molinari e Fabio Duranti intervistano lo stesso prof. Bassetti a tal proposito. Ecco le sue riflessioni.

“Pare che ci sia interesse da parte di qualcuno e anche di una certa stampa di mantenere alta l’attenzione su un problema che nessuno vuole dire che non c’è, ma certamente non di queste proporzioni. Ora, fare 7 pagine per parlare del contagio dei giovani secondo me è criminale. E’ veramente criminale per il nostro paese. Di quello che dico mi assumo la responsabilità ovviamente.

Io mi sono anche un po’ sono stufato: da anni faccio la prima lezione del corso di medicina e di malattie infettive in cui spiego la differenza tra portatore sano e malato, tra colonizzato e malato. E’ probabile che molti miei colleghi non ne sappiano la differenza e infatti trattano tutti allo stesso modo, ma quello che mi dispiace di più è che non lo sappiano neanche le alte stanze del potere romano. Un conto è il malato che ha dei sintomi importanti, un conto è un soggetto completamente asintomatico che se non facesse il tampone nessuno si accorgerebbe del suo stato. E’ evidente che dobbiamo avere cautela, però non possiamo dire che abbiamo 500 malati, perché l’informazione non è corretta. E’ sbagliata! Sbagliata dal punto di vista medico. Se uno viene al mio esame e mi dice che un tampone positivo asintomatico è un malato, io lo boccio.

La politica col Covid ha preso delle decisioni e di questo si assumerà tutte le responsabilità tra qualche mese. La chiusura è stata una decisione politica, non tecnica. Nel nostro paese molte decisioni prese troveranno difficoltà a essere giustificate, anche dal punto di vista scientifico”.


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