Caso Open Arms ► Franco (CorSera): “C’è il sospetto che il processo avrà motivi politici”

“Il Senato non approva”. Bocciando la proposta della Giunta per le autorizzazioni a procedere che aveva portato in Aula la proposta di negare il processo a Matteo Salvini sul caso Open Arms, la maggioranza di Governo manda il leader della Lega alla sbarra.

L’accusa, dalla quale Salvini dovrà difendersi è, a detta di molti, peculiare rispetto alla vicenda che lo vede coinvolto: sequestro di persona per aver bloccato, quando era ministro dell’Interno, lo sbarco dei migranti dalla nave della Ong spagnola.

La difesa del senatore leghista, intervenuto ieri nel corso del dibattito al Senato, ricade sulle motivazioni politiche che accompagnerebbero Salvini in tribunale. Infatti decisivi per l’esito della votazione sono stati sia i 5 Stelle, che al tempo dell’evento erano al Governo con la Lega, sia Italia Viva, che ha sempre mantenuto una posizione ambigua in merito.

Per un analisi politica, perché di questo si tratta, il giornalista del Corriere della Sera Massimo Franco è stato ospite ai microfoni di Stefano Molinari e Luigia Luciani.

Ecco l’intervento di Massimo Franco a “Lavori in Corso”.

“Credo che in realtà Salvini sia preoccupatissimo e imbufalito per quello che è successo. Se poi come effetto collaterale può succedere che le persone si chiedano come mai viene mandato a processo un ex ministro dell’Interno da una maggioranza la cui componenente principale è composta dai grillini che erano al Governo con lui. Ecco, da questo punto di vista Salvini può trarne un vantaggio.

Un’ombra c’è: è singolare che l’allora ministro dell’Interno operò senza informare Conte o Di Maio, che era vicepremier. Il fatto che nel 2019 sul caso di un’altra nave i cinquestelle votarono per non mandare a processo Salvini allunga un sospetto che il motivo è politico.

Io ho l’impressione che uno dei principali avversari di Salvini sia lo stesso Salvini. Perché ieri nella sua difesa appassionata e maldestra ha detto che l’unico giudice politico che ci può essere in Italia è il popolo elettore. Questa è una tesi che per me va respinta”.

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