Mi accusano di essere troppo teorico: vi dimostro che un’economia di rete è possibile

Nelle scorse pillole ho parlato dei drivers di valore della conoscenza: la lettera N, sull’uso e riuso delle risorse disponibili, e la lettera V, con cui indichiamo l’efficacia di una soluzione. Si è parlato quindi della massimizzazione dell’efficacia della prima lettera attraverso l’economia di rete.

Anche sotto questo profilo parlo di esperienze pratiche professionali, non solo dal lato della comunicazione, ma di tutti gli aspetti di una organizzazione complessa di rete professionale.

L’economia di rete non è una cosa teorica, è qualcosa che io ho realizzato. WINtheBANK, la mia società, ha creato dei percorsi professionali. Il più importante si chiama MasterBANK ed è un percorso per commercialisti che vogliono specializzarsi in finanza aziendale ed è tutto un percorso di economia di rete.

Cosa significa? Che quei corsi sono finalizzati alla creazione di un idem sentire, una stessa visione del mondo.

L’economia di rete è una diversa visione del mondo, una visione non competitiva ma collaborativa, una visione etica che cementifica e unisce le aziende.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi


ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE

LEGGI ANCHE: