Per anni ci hanno detto che l’economia si basa sul conflitto: falso! C’è un’altra via…

Nella pillola di ieri ho iniziato a parlare dei drivers di valore della conoscenza e della lettera N sull’uso e riuso delle risorse disponibili.

Abbiamo detto che la conoscenza non è una risorsa deperibile, anzi, e che l’economia di rete è centrale per il suo utilizzo perché massimizza la funzione di N.

Il secondo driver di valore è la lettera V, con cui indichiamo l’efficacia di una soluzione. La creazione di una rete di conoscenza massimizza l’efficacia perché consente lo sviluppo di progetti creati da un’unione di produttori, clienti e fornitori.

L’efficacia dell’uso e riuso della conoscenza dunque è legata all’economia di rete. Significa sviluppare progetti insieme, non come l’economia del XX secolo che era predatoria e basata sull’idea del perenne conflitto: il marketing era conflitto, la produzione, il controllo di gestione, la vendita… Tutto era conflitto.

Nell’economia di rete si innesca una diversa visione del mondo nel quale lo scambio di conoscenze è finalizzato a creare valore non di conflitto, supremazia o conquista, ma valore di collaborazione e scambio.

Una visione insomma molto lontana da quella capitalistica che io voglio distruggere.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi


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