Fin troppo ovvio è premettere che sarebbe errato trarre valide indicazioni dal primo test amichevole del Napoli, considerato che i partenopei sono stati impegnati in un triangolare contro due squadre militanti nel Campionato dell’eccellenza abruzzese (Napoli-Castel Di Sangro 10-0, Napoli-L’Aquila 11-0).
Ma sminuire il segnale arrivato ieri da Osimhen sarebbe errore ancora più grave.
Il neo centravanti azzurro ha infatti debuttato ieri pomeriggio in maglia azzurra andando a segno al suo primo pallone toccato e, soprattutto, realizzando una tripletta prima dello scoccare dell’8° minuto.
La voglia di far gol più ancora della capacità di realizzarne è senz’altro la caratteristica che più è mancata al Napoli degli ultimi due anni (non a caso la squadra che ha tirato maggiormente in porta rispetto a tutte le altre ma ben lontana dall’essere il migliore attacco).
Osmhen è stato scelto dal Napoli, e da Gattuso, perché oltre ad essere un attaccante tecnicamente forte, è certamente un attaccante “famelico” (proprio come Gattuso stesso). Un attaccante in grado di concretizzare tutta la mole di bel gioco che ormai da anni è prodotta dalla squadra.
Insomma tutto ciò che in questi anni non è stato Arkadiusz Milik, che al di là dell’enorme sfortuna avuta nella sua avventura partenopea costernata dalla rottura del legamento crociato per due volte, rimarrà nella mente dei tifosi azzurri più che per i suoi gol (spesso belli ma raramente decisivi in positivo) per i suoi “non gol”… alcuni dei quali a dir poco clamorosi e spesso decisivi in negativo.
Quasi per uno scherzo del destino, a dare l’idea di controprova al segnale di miglioramento enorme nel passare da Milik a Osimhen, c’è stata proprio la prestazione fornita ieri dallo stesso Milik.
Certo, era lecito ovviamente accettare che ormai il polacco sentendosi al di fuori del progetto azzurro, non abbia avuto la stessa concentrazione avuta dall’attaccante nigeriano. Ma sta di fatto che, ancora una volta (molto probabilmente l’ultima), Milik ha lasciato il terreno di gioco dopo aver mancato molte volte il gol. Talvolta in maniera inspiegabile anche in considerazione dello scarsissimo livello degli avversari.
Milik tornerà ormai a Napoli solo da avversario. Ma a Napoli – da ieri ancor di più – i tifosi, grazie a Osimhen, hanno ben altro per la testa.
Vittorio de Gaetano