Macché sessismo: Massimiliano Romeo rigetta al mittente le accuse fatte nelle ultime ore alla Lega per un post-sondaggio sul profilo del Partito che chiedeva: “Scegli il peggior ministro della storia“.
Quattro volti, dalla Fornero alla Bellanova, dalla Azzolina alla Lamorgese. Tre, parte del governo attuale, tutte donne. Sta di fatto che l’aspetto che è risaltato all’occhio degli indignati delle ultime ore è proprio questo: perché proprio tutte donne?
“Lega sessista”: l’accusa scatta automaticamente nelle prime pagine dei quotidiani, senza sé e senza ma. Un giudizio politico deve quindi essere “più cauto del solito” quando si tratta del gentil sesso?
Il senatore leghista ha risposto rincarando la dose: se accusano per questo, figurarsi se “avessimo fatto quello che hanno fatto loro nei mesi di lockdown“, dice a Stefano Molinari e Luigia Luciani.
Ecco la sua intervista a ‘Lavori in Corso’.
“Sicuramente, io penso che poi l’elettore giudichi e guardi quelle che sono le proposte politiche. Evidentemente al Governo sono un po’ preoccupati, forse impauriti dalla Ceccardi in Toscana, e allora tutti i giorni bisogna attaccare Salvini. Il classico giochino che hanno fatto anche in Emilia Romagna con le sardine: tutto per demonizzare.
Anche il fatto stesso che non vengano resi noti i vincitori di una gara pubblica legata ai famosi banchi a rotelle, perché la motivazione di Arcuri è ‘non strumentalizzare la vittoria’, è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Queste cose qui le avesse fatte un commissario di un governo di centrodestra, si sarebbero sollevati tutti. Invece lo fanno i giallorossi, quindi si può fare tutto quel che si vuole.
Cioè, la Tim può utilizzare Huawei nella tecnologia delle telecomunicazioni senza passare dal parlamento? Qui rischiamo di consegnare ai competitivisti la sicurezza dei dati nazionali sulla base di un Dpcm. La logica è: se il taglio dei parlamentari è un segnale giusto e corretto, l’antipolitica poi dopo si deve però fermare“.
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