“Sapete a cosa è servito il virus? A fare le prove tecniche di cancellazione della democrazia!” ► Duranti

Non è solo il caldo che dà alla testa. Nell’estate tormentata dall’allerta virus si aggira lo spettro delle prescrizioni da adottare per evitare il contagio. Essenzialmente sono tre le regole che gli organi istituzionali e mediatici ripetono senza sosta e a tutte le ore: mantenere le distanze, indossare le mascherine, igienizzare le mani.

Norme che comunque sono interpretate in maniera diversa da persona in persona e da posto in posto. Vale tra le diverse aree della Penisola, dove agli spostamenti conseguenti all’inizio delle vacanze sono seguiti alcuni momenti di tensione tra i cittadini più o meno inclini alle regole disposte dal Governo.

Situazioni che si sono replicate anche in tutta Europa, dove addirittura le leggi e quindi gli obblighi per le misure di prevenzione cambiano da un Paese all’altro. Dovunque la convivenza con le disposizioni governative ha generato confusione piuttosto che ordine.

Di questo avviso è Fabio Duranti che ne ha discusso insieme a Francesco Vergovich a “Un Giorno Speciale”.

“Siamo anche un po’ stanchi di questo terrorismo. Veramente io credo che bisognerà aprire un altro fronte. Tutto questo è servito solo a fare le prove tecniche di cancellazione della nostra democrazia. C’è una Costituzione violata, calpestata, derisa nel nome di un qualcosa che non esiste.

Nel senso che non è che non esiste il virus. Il virus esiste come ne esistono altri 6 miliardi nel nostro corpo. Il fatto che alla fine sia andata a finire come avevano previsto il professor Tarro ed altri suoi illustri colleghi, cioè che il caldo e il tempo lo avrebbero ridotto al nulla, ci deve far pensare.

Questa farsa ci sta portando in un punto di non ritorno a livello psichiatrico. Quindi i consigli che poi si danno alla popolazione devono essere commisurati a quello che è il loro reale valore. Che non è certo la schizofrenia per la mascherina. Addirittura assistiamo a fatti incresciosi. A Venezia un cittadino inglese che non portava la mascherina, perché da loro c’è l’indicazione ma non è obbligatoria, gli hanno menato addirittura. Un turista.

Noi ci troviamo in questa Europa che ci viene dipinta come questo posto meraviglioso, dove le leggi sono diverse da tutte le parti. Paese che vai, stronzata che trovi, o addirittura legge strana che trovi”.


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