La fregatura del Recovery Fund spiegata dal Prof. Malvezzi ► “Guardate come stanno buttando i nostri soldi”

Tutti i giornali ne parlano in queste ore: 209 miliardi che arrivano finalmente dalle casse dell’Europa a sostegno dello Stato italiano. “Finalmente aria fresca per le casse del Bel Paese dopo un periodo costernato di tormenti e bocche asciutte”, verrebbe da pensare.
Ci sono già le prime bozze: il Governo prepara un piano per gestire saggiamente i soldi europei, un’operazione sulla quale è vietato agire con leggerezza perché non si gridi allo scandalo, o peggio allo spreco in un momento in cui si raccomanda caldamente al risparmio, visto anche il referendum alle porte sul taglio dei parlamentari.

Sono ben 557 i progetti da finanziare già ben compilati in una bozza molto dettagliata, ma non sarebbe tutto oro quello che sta per luccicare nelle mani del Governo.
Lo ha spiegato il Professor Valerio Malvezzi, pioniere dell’Economia Umanistica che a ‘Un Giorno Speciale’ ha tradotto le intenzioni dell’esecutivo rintracciabili per intero su un articolo del Corriere della Sera.
Effettivamente, leggendo tra le righe, sono molti i dubbi che giungono alla mente dell’economista, che ci ha tradotto alcuni tra i progetti più discutibili sui quali si spenderanno (secondo la bozza) gli agognati Recovery Funds.
Ecco l’intervista ai microfoni di Fabio Duranti e Francesco Vergovich.

I Recovery Funds sono sostanzialmente simili al tema del Mes, sono debiti, ma ci vengono presentati come regali.
Non solo, ma sono dei prestiti di natura privilegiata, come quando tu vai in banca e trovi qualche cosa che costa meno perché il rischio è mitigato. Mitigato da cosa? Dal fatto che tu hai lasciato in garanzia la tua casa.
Quello che mi sembra assurdo nel leggere questi giornali su questa leggenda dei 209 miliardi, è che 120 di questi sono prestiti a condizioni di strozzinaggio, perché se io metto un prestito privilegiato sto peggiorando tutto il volume degli altri titoli di Stato dal momento che quelli hanno il privilegio nel doverli – io – rimborsare prima di tutti gli altri.

Degli altri 80 miliardi ricordo che, sì, arrivano dal bilancio dell’Unione Europea, ma l’Unione Europea non trova i soldi nella miniera di Harry Potter. Quei soldi derivano dal bilancio degli stati e quindi dallo stato italiano, che è contributore netto dell’Europa.
Ma perché non possiamo indebitarci come abbiamo fatto sempre con la banca centrale che compra titoli di stato senza mettere la testa nel cappio?
Questa domanda la faccio anche al Presidente Berlusconi, che ha detto che non capisce perché non prendiamo questi soldi. Ecco, glie l’ho appena spiegato Presidente. Si informi.

Ecco come spenderemo i miliardi dell’Europa

  • Forse non tutti sanno noi vogliamo fare un progetto che si chiama “Digitale per tutti“, quindi utilizzare i soldi dell’Europa per “mettere a disposizione delle famiglie italiane un servizio di supporto erogato coinvolgendo circa 3000 facilitatori”. Ricorderete forse la storia dei navigator e del reddito di cittadinanza, beh, che facciamo quando questo contratti saranno finiti? Mettiamo 3000 persone a fare i facilitatori per 7,5 milioni di famiglie italiane. Abbiamo risparmiato 57 milioni. Qui quanti ne spendiamo? 5, ma miliardi.
  • Domotica di controllo impianti al palazzo della Farnesina“. L’obiettivo è raggiungere la building automation, ovvero un edificio intelligente. In poche parole spendiamo 13 milioni per cambiare le lampadine della luce al Ministero degli Esteri. Non sarebbe meglio accendere il cervello dei parlamentari piuttosto che le lampadine alla Farnesina?
  • Laptop per il lavoro e la mobilità“: qui vogliamo dotare il personale dell’amministrazione pubblica di laptop per poter lavorare a casa. Spesa: 7,5 milioni.
  • Piano cashless“, ricordate quando anni fa dicevo che vogliono togliere la cassa e il contante dalla collettività? E’ scritto qua, questa supercazzola costa 10 miliardi.
  • Piano nazionale delle ciclovie“, per creare dei biciplan, ovvero farci andare in bicicletta. Risparmiamo 57 milioni di parlamentari, ma qui spendiamo 1,2 miliardi.
  • Semplificazione e innovazione delle procedure di reclutamento della pubblica amministrazione“, ovvero testualmente “digitalizzazione completa delle procedure di reclutamento pubblico e definizione di utilizzo di modalità di selezione del personale”, cioè, per fare una digitalizzazione di una procedura noi spendiamo altri 3 miliardi.
  • Valutazione dei fabbisogni a formazione permanente del personale pubblico“: per fare la valutazione dei fabbisogni di formazione spendiamo 200 milioni.
  • Costellazione satellitare“: voi non lo sapete, ma vogliono fare un progetto di costellazione satellitare per il monitoraggio ad elevata risoluzione temporale-spaziale per l’osservazione della terra e dotare l’Italia e l’UE di una costellazione di satelliti per monitorare il territorio europeo. 1,1 miliardi spesi.
  • Iniezioni di competenze sul digitale rivolte al personale della pubblica amministrazione“, questa roba qui ci costa 90 milioni.
  • Imprese e Covid-19“: si vuole fare un’analisi dell’impatto del Covid sulle performance delle imprese italiane in termini di produttività e del loro fabbisogno di liquidità. Ve lo dico io: è una ca*ata, perché le imprese sono nella m*rda, e lo dicono tutti gli studi di statistica che dal 20% al 40% delle imprese sono a rischio. Per sentirci dire che i bilanci dell’anno prossimo saranno disastrosi spenderemo altri 700 milioni.
  • Poi abbiamo il progetto “comunicazione e sentiment analysis per fare una mappatura del grado di soddisfazione del cittadino e raccolte analisi feedback dei data analist”: vi traduco, questa roba qui si chiama sondaggio. Capire come il cittadino valuta l’azione politica della pubblica amministrazione: cose per cui non spenderei soldi pubblici.
  • Infine il progetto sulla “creazione di un’app unica su scala nazionale che aiuti i cittadini a considerare ala variabile fiscale nelle loro decisioni lavorative, nel risparmio e investimento e gestione del patrimonio”. Nei dettagli la supercazzola sarebbe “focalizzare interventi di user centricity su servizi digitali al fine di migliorare l’usabilità”. Stiamo insomma per spendere 10 milioni per spiegare ai cittadini italiani che ci sono le tasse (perché notoriamente non l’avevano capito).

Adesso sapete quali sono le idee del governo italiano“.


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