Non è un mistero che l’epoca chiusasi con il 1989 ha segnalato il trionfo del mercato e insieme l’arretramento costante della democrazia. Il 1989 ci ha insegnato che mercato non fa rima con democrazia, anzi, tanto più guadagna terreno tanto più la democrazia si va avvalorando.
Il rapporto tra democrazia e mercato è stato soltanto una parentesi del ‘900 e, oggi, dopo quell’avventura, sembra che il mercato miri sempre di più a liberarsi dalla democrazia e che vi sia ovunque serpeggiante a ogni latitudine politica una sorta di idiosincrasia verso la democrazia, una forma di insofferenza verso i principi della sovranità popolare che emerge limpidamente da tutta una serie di affermazioni che possono essere anche solo ricordate.
Non è passato molto tempo da quando l’euroinomane Mauro Monti, l’uomo il cui cuore batte a Bruxelles, disse testualmente che con il Brexit c’era stato un abuso di democrazia. Del resto anche in ambito scientifico, non si contano più ormai i libri che mettono in discussione la democrazia. E’ The guns democracy il testo uscito non molti anni addietro che ha il merito, se non altro, di dire senza fingimenti l’odio della democrazia da parte del nuovo ordine mondiale e dei suoi esponenti.
Ebbene, l’ultimo in ordine temporale di questo modo di prendere le distanze dalla democrazia si è registrato in rete proprio ieri. Ed è tanto più significativo che provenga dal suo stesso profilo Facebook in cui si proclama portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei deputati e sottosegretario al Ministro delle Economie e delle Finanze. Parliamo di Alessio Mattia Villarosa del Movimento 5 Stelle che sul proprio profilo Facebook ha risposto a un suo seguace che diceva che “una buona parte di popolo voterà No al Referendum, che si vergognino”. Ebbene, Alessio Villarosa ha questo curioso modo di delegittimare le ragioni del No rispondendo “lo so Fazio ma purtroppo c’è libertà di voto“.
Ovviamente si è scatenata un’infervorata polemica attorno a questa esternazione infelice che però sembrava avere, se non altro, il merito di dire il pensiero del deputato. Ebbene anche questo aspetto è venuto meno nella misura in cui il soggetto in questione, Villarosa, ha detto “non ho scritto io il post”. Ha scaricato in qualche modo la responsabilità su qualche collaboratore.
Che sia credibile o no mi preme sottolineare un altro aspetto: non solo stiamo vivendo in un’epoca di evaporazione della democrazia ma stiamo anche assistendo alla metamorfosi kafkiana, ormai direi compiuta, del Movimento 5 Stelle. Un movimento che nasceva dal basso, che pretendeva di rappresentare il popolo e le sue esigenze e che ora è divenuto ciò per cui combatteva. Non solo non combatte più per la democrazia ma addirittura con esternazioni come questa sembra talvolta volerla combattere.
RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro
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