Due timide vittorie, si potrebbe dire alla fine di questa tornata elettorale. Meloni, con il candidato Acquaroli strappa il risultato più rilevante, dopo aver tolto le Marche all’amministrazione di centrosinistra.
Il Governo evita la spallata del Carroccio, che fallisce l’assalto all’esecutivo di nuovo a distanza di pochi mesi dalle regionali in Emilia.
Ci sono poi le vittorie dei singoli: Zaia e De Luca su tutti, e non sarebbe un caso secondo il direttore di Leggo, Davide Desario, visti anche gli ultimi sviluppi per quanto riguarda i contagi da Covid, i cui numeri premiano i due governatori con grandi risultati alle urne.
Desario ha interpretato questi risultati a ‘Lavori in Corso’: ecco l’intervista di Stefano Molinari e Luigia Luciani.
“Risultati che dicono che chi ha operato bene sul territorio, soprattutto nel momento dell’emergenza Covid, è stato applaudito dagli elettori, come Zaia in Veneto e come De Luca in Campania.
Risultati che inoltre ci dicono che laddove il governo latita e non aiuta le vere esigenze delle persone, come nelle Marche dove si aspettano ancora che qualcuno faccia qualcosa nell’emergenza post-terremoto, si cambia aria.
Soprattutto viene fuori che il MoVimento 5 Stelle è meramente politico e totalmente lontano dall’amministrazione delle città.
Un 3-3 che fortifica il Governo, ma in particolare il PD. Un 3-3 che fortifica la Meloni, in quanto l’unica che ha strappato la regione al centrosinistra, cioè le Marche. Ridimensionato Salvini, che invece non è riuscito nuovamente a sfondare in una regione “rossa” dopo aver già sbattuto in Emilia Romagna, e che deve accettare l’exploit di Zaia che ha preso il triplo dei voti della lista della Lega.
Fratelli d’Italia è ormai un partito nazionale consolidato, mentre la Lega che ha preso buone percentuali al nord, ha preso il 7% ad esempio in Puglia. FDI è stato il partito più coerente, mentre i 5 Stelle dopo il divorzio con la Lega si sono alleati col PD pur di restare al Governo“.
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