Da ormai numerosi mesi il coronavirus è stato classificato, dall’Oms in primis, come “pandemia”, per la sua diffusione universale. Del covid ci hanno raccontato il suo sviluppo nel resto del mondo mostrandoci sempre la prospettiva del “Worst-case scenario”, ovvero il peggior caso possibile. Che si trattasse della cinese Wuhan o dei rivali statunitensi di New York.
Noi, in Italia, siamo a conoscenza delle particolari difficoltà che abbiamo vissuto e dei diversi capi d’accusa che sono stati sferrati. Ma come ce la siamo cavata rispetto agli altri Paesi?
Per confrontare la gestione del virus da parte del nostro Stato con quella d’oltremanica, Fabio Duranti e Francesco Vergovich hanno ospitato la testimonianza di Sergio, che da 10 anni vive a Londra.
Ecco l’intervento di Sergio da Londra a “Un giorno speciale”.
“Nessuna multa contro lockdown a Londra”
“Io sono sulla tua linea per quanto riguarda l’imposizione di questa realtà tutta studiata a tavolino. E nessuno me lo toglie: tutti gli anni siamo soggetti a virus, batteri e quanto altro. I dati non sono per niente in eccesso rispetto agli altri anni. Quindi quello che io trovo anomalo è questo comportamento di chiusura nonostante i dati non siano a favore.
Tutti stanno seguendo uno schema. E quindi si deve dire e si deve fare nella maniera in cui dice un potere al di sopra. E su Boris Johnson c’è un punto interrogativo sulla sua reale malattia, perché un popolo lo tieni fermo se anche il capo viene coinvolto nella vicenda.
Dipende dai ‘rambo’ e dagli sceriffi che hanno scatenato questa realtà italiana che sta succedendo solo in Italia. A Londra io ho girato durante il lockdown, ho incontrato la polizia che era solo a monitorare che non ci fossero assembramenti. Nessuno ha mai fatto multe. A Londra se uno doveva uscire da casa nessuno gli rompeva le *alle”.
“Lo scopo è far crescere i bambini come dicono loro”
“Anziché insegnare l’educazione civica nelle scuole italiane, ai bambini stanno insegnando che se non si mettono la mascherina il bambino di fianco dice all’altro ‘ah, sei senza mascherina’. Tra di loro, 7-8 anni. Questo è lo scopo: far crescere i bambini come dicono loro.”
Strategia distruzione – ricostruzione
“I Bill Gates e Zuckerberg di turno ti hanno regalato un social perché noi gli regaliamo tutti i caz** nostri. Le banche finanziano le guerre perché poi dopo devono avere gli sportelli aperti. Io distruggo e poi riapro. Le case farmaceutiche se non ci sono gli ammalati i dottori non lavorano, gli ospedali non lavorano. E’ la catena della vita: oggi siamo arrivati ad un epilogo con l’uomo che ha schiavizzato l’altro uomo”.
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