Una Lazio alle corde. L’Atalanta passeggia brillantemente nel match dello stadio Olimpico. Un 4-1 bergamasco targato Gosens, Gomez e Hateboer. Una batosta netta, limpida e senza appello. Effimero il goal della bandiera del partente Caicedo.
Al fischio finale, inevitabilmente, sono tornate alla ribalta le discussioni sulle strategie di mercato messe in campo dalla dirigenza biancoceleste. Tare invita alla calma e chiede fiducia, ai tifosi e al resto dell’ambiente capitolino.
Mancano ormai pochi giorni alla chiusura delle trattative. In arrivo Muriqi, Fares, Hoedt e Pereira. Si attendono novità dalle uscite di Caicedo, Wallace e Bastos.
Il poker nerazzurro è un campanello d’allarme per il futuro della Lazio?
Lo abbiamo chiesto alla Teste di calcio durante ‘Radio Radio Lo Sport’
Alessandro Vocalelli
Nella Lazio è chiaro che c’è un allarme. Solo chi guarda il calcio con pregiudizio, oppure si fa trascinare dal tifo, può negarlo. Il migliore in campo ieri della Lazio è stato, insieme ad Acerbi, Caicedo. Un giocatore che il 4 ottobre andrà via per lasciare il posto al maggiore investimento della Lazio in questo mercato, che si è mangiato il 75% del mercato, cioè Muriqi. Io mi chiedo: perché devi andare a spendere tutto il tesoretto per prendere un attaccante che farà la riserva? Poi c’è Bastos che è la fotografia. Un altro giocatore che tra 4 giorni, se non decide ad andarsene, addirittura la Lazio lo metterà fuori rosa. Contro l’Atalanta entra, per cercare di tenere in piedi la baracca, in un reparto in cui manca Hoedt che dovrebbe essere il nuovo Passarella per ristabilire la difesa. Quindi la Lazio è una ottima squadra ma con delle deficienze chiarissime che non sono state colmate dal mercato.
Stefano Agresti
Inzaghi dal mercato si aspettava altro. Le lacune, nella Lazio di ieri, sono state evidenti. Lacune che ora, probabilmente, verranno colmate in extremis. Però è anche vero che una società come la Lazio, sana economicamente che aveva la possibilità di rafforzarsi, si è comportata in modo diverso. La dirigenza non ha avuto la forza di fare scelte differenti e, ora, si trova in questa situazione di difficoltà. La Lazio rischia di partire, al di là di quello che accadrà nella partita con l’Inter, con 6 punti in meno dopo 3 giornate rispetto all’Atalanta e alla stessa Inter. In quel caso sarebbe abbastanza grave. Vuol dire cominciare una stagione con l’handicap di 6 punti per un errore societario.
Franco Melli
Quelle dei cambi nel match contro l’Atalanta sono scelte melanconiche. Significa che anche l’allenatore o vuole dire: ‘Guardate se non giocano sempre i soliti, io c’ho questi altri’. Oppure vuole dire: ‘Ho tolto quelli perché non ce la stanno facendo più’. Allora si rafforza un mio antico presentimento. E’ più facile per la Lazio somigliare a quella del crollo del dopo Covid, rispetto a quella di prima che ci entusiasmò.
Furio Focolari
La cosa incredibile è che ieri la Lazio non ha giocato male. La Lazio ha perso per degli errori difensivi gratuiti. Ripensando alla partita di ieri nei primi 10 minuti gioca solo la Lazio e, al decimo, segna l’Atalanta. La Lazio riprende in mano la partita per altri 10 minuti e, al ventesimo, fa goal l’Atalanta. Questo è il problema. Tutto ciò rafforza la stessa Atalanta. Perché non ha vinto contro una squadra che non si reggeva in piedi, come nel periodo post Covid, ma ha vinto contro una Lazio normale. Quindi, in questo momento, l’Atalanta è molto più forte. Però non è giusto dare giudizi definitivi adesso.
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