Siamo da sempre e da capo costretti a rivivere la storia da cui non impariamo nulla. La lezione che apprendiamo dalla storia è che non apprendiamo nulla dalla storia, diceva già Hegel nell’800.
Ebbene, possiamo dire di vivere in un’epoca orwelliana per quel che concerne la piena attuazione del teorema che Orwell chiama del bi-pensiero. In che cosa consiste il bi-pensiero? Esso si fonda nella facoltà tipica della distopia di Orwell di pensare contemporaneamente due cose contrapposte fra loro.
Stiamo assistendo al trionfo del bi-pensiero orwelliano. Ne abbiamo tante prove tangibilissime, una della più evidenti riguarda il fatto che proprio in questi giorni di emergenza covid-19, gli stessi che cantavano Bella Ciao e celebravano la Liberazione sono i medesimi che poi accettano con ebete euforia l’esercito dispiegato nelle strade. Sono i medesimi che giubilano baldanzosi dinanzi la militarizzazione del Paese.
Piero Angela, che lungi dal fare ottima divulgazione televisiva, si cimenta in una celebrazione dell’esercito per strada. Anche molti giornalisti, Verdelli tra questi, ha celebrato l’importanza di una responsabilità mediante imposizione.
“Le emergenze sono sempre il pretesto adoperato da quelli che vogliono erodere la libertà” diceva Sandro Pertini. Meditiamo su queste parole profonde, allorché vediamo l’esercito schierato per le strade per contenere la diffusione del virus. Addirittura militarizzando il Paese.
Ma ciò che sta avvenendo è prevenzione e repressione? Tutto ciò che sta avvenendo è tragicamente disumano, una costante perdita di libertà e di dignità.
RadioAttività, con Diego Fusaro
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