Emergenza sanitaria ed emergenza economica: un binomio che accompagna i paesi di tutto il mondo sin dal primo momento in cui il Sars-Cov2 è entrato a far parte delle nostre vite.
Per arginare la seconda ondata di contagi che sta attraversando l’Italia, l’ombra di un nuovo lockdown nazionale inizia a farsi sempre più concreta. A dare il via la decisione del Governatore della Campania Vincenzo De Luca che ha annunciato la chiusura della regione “né più e né meno come a marzo”.
Cosa ci aspetta nelle prossime ore? A distanza di mesi dalla prima fase di emergenza, di chi sono le responsabilità di tutte le mancanze che si stanno presentando adesso?
A ‘Food Sport’ Ilario Di Giovambattista, Zeljko Pantelic ed Enrico Camelio ne hanno parlato con il Direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini. Ecco cosa ha detto in diretta.
“In Italia regna la confusione: il paese ha bisogno di altro!”
“Vedo che c’è una grande confusione. La confusione è a due livelli, uno riguarda la politica e la gestione del paese, l’altro l’economia.
Siamo passati da una prima ondata in cui le scelte erano prese a livello centrale dal Governo a una seconda ondata in cui decidono le comunità locali. Passare dal dire al fare però non è così semplice e si sono scatenate le incomprensioni.
Sull’economia abbiamo alcuni settori che stanno tenendo, altri no. Occorre una via d’uscita. Ci sono stati solo interventi a pioggia, credo ci sia bisogno di altro”
“Governo ha colpe gravissime! Ciò che sta accadendo era prevedibile”
“Un lockdown generalizzato credo possa rappresentare davvero un colpo durissimo per il Paese. Morire di fame non è meglio che morire di epidemia.
Quello che sta accadendo però era prevedibile. Non c’è stato nella storia un caso di epidemia che non abbia avuto una seconda ondata. Quello che stiamo vivendo era assolutamente prevedibile.
Ci sono colpe gravi per non aver utilizzato questi mesi che avevamo a disposizione per prepararci al meglio. Questo non è stato fatto e fa molto arrabbiare. Mancano leadership adeguate. In Italia sono stati fatti errori gravi”.
“La mia proposta a chi deve guidare il paese”
“Se le imprese ce la faranno? Sono un inguaribile ottimista. Noi italiani siamo fantasiosi, elastici, ci sappiamo adattare. Le mie proposte a chi debba guidare il paese: studiare, studiare, studiare. Uno dei difetti di questa epoca è che c’è troppa superficialità in giro, non soltanto nella politica”.
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