L’esempio della tettonica delle placche: fatevene una ragione, il metodo scientifico funziona così

Una storia molto istruttiva sul metodo scientifico ci viene dalla teoria della tettonica delle placche. Diciamolo subito: pensate che c’è anche chi non ci crede che i continenti vadano alla deriva, che gli oceani si aprono e che i vulcani e i terremoti siano frutto della dinamica crostale.

C’è chi non ci crede. Esattamente c’è chi pensa che la terra sia piatta. Allo stesso modo di come c’è chi pensa il cambiamento climatico di adesso sia uguale a quello del passato e non dipenda dagli uomini. Proprio esattamente come chi pensa crede che il virus Sars Cov 2 sia stato inventato in laboratorio. Sono tutte larghe sciocchezze, però alle persone fa piacere crederlo.

La storia sul metodo scientifico è quella di Alfred Wegener, che era un meteorologo dunque non un geofisico, che negli anni ’20 e ’30 del XX secolo elaborò la teoria della deriva dei continenti. Cioè disse che, secondo il suo modo di vedere, i continenti che oggi sono separati una volta era uniti. In particolare il Sud America e l’Africa, di cui metteva in evidenza il continuo combaciare delle linee di costa una volta che vengano riaccostati.

Wegener aveva ragione ma, dal punto di vista scientifico, il suo libro sulla deriva dei continenti fu un clamoroso fallimento. Perché non riuscì a spiegare fisicamente il meccanismo che portava a quella deriva. Siccome non era riuscito a spiegarlo scientificamente, e a dimostrarlo, fu demolito da altri che dimostrarono come il meccanismo che lui aveva proposto era una specie di forza d’allontanamento dei poli.

Una forza molto debole, che pure esiste, non era in grado fisicamente di provocare gli effetti che poi lui invece misurava. Dunque avevano ragione i suoi detrattori. In particolare un geofisico che si chiamava Jeffreys che ridicolizzò la sua teoria. Decenni dopo, a partire dagli anni ’60 fino agli anni ’90, invece molte prove geologiche trovarono una spiegazione geofisica.

Questa fu dimostrata con articoli sulle riviste scientifiche, in particolare su ‘Nature’ ma anche su ‘Scientific America’, su ‘Science’ e su tante altre. Finalmente si trovò il meccanismo che permetteva  ai continenti di andare alla deriva. La teoria della deriva dei continenti fu incorporata nella teoria della tettonica delle placche, e oggi fa la sua bella mostra nelle 5 più grandi teorie che hanno cambiato la storia della scienza sulla terra ed è accettata da tutti quanti.

Magari un giorno se ne troverà un’altra ma, per adesso questo, è il pensiero unico sulla dinamica crostale. Non ce ne sono altri possibili. Perché la scienza non è democratica. Questo è quello che abbiamo rispetto ai dati che ci sono stati. Il metodo scientifico funziona così anche quando si parla di pandemia, oppure anche quando si parla di clima. Non soltanto per cose che ci sembrano apparentemente lontane come la tettonica a placche.

Sarebbe bene che questa masnada di decerebrati ignoranti che ci circonda, non sono tantissimi ma sono abbastanza perniciosi, se lo mettessero bene in testa. Ma, purtroppo, sono articoli che loro neanche riescono a comprendere.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi

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