Non illudetevi, sono già pronti a chiudere tutto: la prova in queste parole di Ricciardi…

Mi piacerebbe realmente che le mie profezie venissero puntualmente smentite dalla realtà, però sta capitando in maniera opposta che si stanno realizzando una dopo l’altra.

Nell’aprile 2020, quando sostenevo che stavamo vivendo una pandemia yo-yo, molti ridevano scompostamente. Invece si sta realizzando esattamente quella profezia.

Illudono il pubblico di un’imminente fine, in realtà riprende sempre da capo. Dalla fase 2 si torna alla fase 1, creando peraltro una colpevolizzazione permanente della popolazione accusata di non essere responsabile verso le norme sanitarie e quindi di essere responsabile dell’aumento dei contagi e del ritorno alla fase 1.

È il vecchio modus operandi dell’emergenza economica: voi non sapete tenere i conti in ordine, dovete essere puniti con l’austerità.

Il logo unico terapeuticamente corretto già è pronto a chiudere tutto, a riportarci al lockdown.

È quello che ha detto tra le righe, ma nemmeno troppo, Walter Ricciardi: “Siamo su una lama di rasoio, le regioni hanno dormito”. In sostanza Ricciardi, che è uno dei consiglieri del Ministro Speranza, dice che siamo dinanzi a un’emergenza che sta tornando a crescere sempre più. Addirittura ha sostenuto che a novembre rischiamo 16 mila casi al giorno.

Da più parti si parla di un possibile ritorno a un lockdown completo, con annessa colpevolizzazione della popolazione incapace di adeguarsi alle norme sempre più stringenti.

L’ho detto e lo ridico: è una pandemia infinita perché infinita deve essere l‘emergenzialità politica. Barattare la nostra libertà per la sicurezza.

Per questo d’ora in avanti insisteranno sull’emergenza crescente. Anche a costo di andare a caccia di positivi.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro


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