Una Roma ordinata, di carattere, pronta a ribattere colpo su colpo ha imposto al Milan il primo stop del campionato.
Avevano sempre vinto i rossoneri, aveva sempre vinto Ibra: ma stavolta neppure una doppietta del centravanti è bastata ai rossoneri per arrivare alla vittoria.
Perché la Roma è andata sotto la prima volta e ha pareggiato, è andata sotto la seconda volta e ha pareggiato, è andata sotto la terza volta e ha trovato ancora la forza per pareggiare con Kumbulla.
Una Roma in crescita, equilibrata, che Fonseca ha messo bene in campo, chiudendo gli spazi a Theo Hernandez, che era considerato il pericolo numero uno. A sostituirlo nelle sue scorribande stavolta è stato Leao, che ha rappresentato una spina nel fianco.
Ma oltre ai giocatori, ha deciso di diventare un protagonista l’arbitro Giacomelli, che ha sfregiato la partita con le sue decisioni. Sarebbe bastato andare al Var per accorgersi di quello che era successo. E per vedere quello che tutti, davanti alla Tv, hanno potuto constatare in diretta.
Chissà perché chi deve giudicare preferisce invece privarsi di un aiuto così decisivo. Davvero incomprensibile.
Alessandro Vocalelli