Il Milan torna a vincere al San Paolo. L’ultima volta prima di stasera risaliva a ben 10 anni fa.
Ciò che più sorprende (ma solo da un punto di vista meramente statistico) è che, 10 anni dopo, a decidere il match è stato ancora una volta Zlatan Ibrahimovic.
Quel Milan arrivò allo scudetto. L’ultimo della storia rossonera. Ma da stasera è davvero legittimo iniziare a pensare che anche questo tabù, ben più importante, possa cadere. Di certo, andrà appurata l’entità dell’infortunio occorso proprio a Ibrahimovic sul finale di gara, ma la prova di compattezza mostrata nell’1-3 di questa sera dalla squadra è stata davvero impressionante.
Quella sera del 2010 in campo per i rossoneri insieme allo svedese c’erano anche i due allenatori di questa sera (Bonera, allenatore per una notte del Milan e, chiaramente, Rino Gattuso).
Proprio Gattuso, uomo in più del Napoli di questo 2020, è stato però probabilmente il responsabile principale della sconfitta degli azzurri di questa sera.
Il tecnico, un po’ a sorpresa, nonostante l’assenza di Osimhen, aveva scelto infatti di mantenere lo schieramento iniziale con 4 punte.
L’idea era quella certamente di non snaturare l’atteggiamento ultra-offensivo con cui così bene ha fatto in questo avvio di stagione.
In realtà, invece, la squadra è stata del tutto snaturata, in quanto una cosa è giocare a punte con un uomo dal gran fisico di Osimhen, tutt’altra è presentarsi in campo con 4 brevilinei come Lozano, Politano, Insigne e Mertens.
Il Milan ha pertanto sovrastato fisicamente, oltre che tatticamente il Napoli (e ciò al di là dello strapotere di Zlatan Ibrahimovic).
Il paradosso infatti è che andato sotto 0-2 il Napoli, per recuperare, ha dovuto togliere una punta (Lozano) per fare entrare Zielinski.
E, non a caso, il gol azzurro è subito arrivato.
L’abbrivio a favore del Napoli si è però spento quando Bakoyoko, ha trovato il rosso per doppia ammonizione (giustissima la seconda, molto meno la prima).
Terza sconfitta interna consecutiva (coppe comprese) per il Napoli che di certo deve aprire, velocemente, una fase di riflessione.
Il campionato è comunque ancora lunghissimo e tempo per rimediare ce ne è davvero tantissimo.
Vittorio de Gaetano