Nel giorno in cui sapremo chi sarà il prossimo Presidente degli Stati Uniti, forse perché non è detto che lo sapremo subito, mi viene in mente una considerazione che si può fare ancora sulle mascherine. Questi odiati dispositivi di auto protezione che in tutto il mondo, da decenni, vengono usati da tutti i chirurghi e da tutti i dentisti per proteggere chi viene curato.
Naturalmente si può scegliere la mascherina che più aggrada. Ce ne sono certe di straordinaria sicurezza; scegliamo quelle se proprio vogliamo essere tranquilli sul fatto che proteggano anche noi. Ma anche quelle chirurgiche più testate funzionano.
Vale la pena ricordare un discorso dimensionale: nessuna mascherina che sia in grado di non far passare un virus soprattutto se avvolto nella sua gocciolina, come normalmente avviene nel suo droplet complessivo, riesce a trattenere l’anidride carbonica.
Quindi non c’è nessun problema da quel punto di vista. Non ci sono ristagni di anidride carbonica.
A parte che le mascherine non aderiscono mai perfettamente al volto. Ma una molecola di anidride carbonica misura nel suo diametro 0,00000000002 metri. Significa che misura, come dicono quelli che ne sanno di più, 200 picometri. Quindi sensibilmente meno di qualsiasi altra particella.
Insomma, l’anidride carbonica non resta all’interno delle mascherine. Sfugge per forza, è troppo piccola. Invece un virus, del tipo Coronavirus Sars Cov 2, ha una dimensione che oscilla fra i 60 e i 150 nanometri. Significa che sono 3 ordini di grandezza più grandi delle particelle di anidride carbonica. La goccioletta di droplet a sua volta, che avvolge il virus, è tra i 5 e i 10 micrometri. E’ ancora più grande.
Ecco spiegato il meccanismo fantastico e magico. Sono troppo piccole le particelle di anidride carbonica per essere trattenute, mentre invece la stessa sorte non tocca al droplet che avvolge il virus. Anche qualora il virus fosse da solo, ma non gli toccherebbe nemmeno nel caso in cui fosse da solo.
Dunque è tutto qui. Basta usare una mascherina fatta per bene, mettersela per bene, non toccarla o mettersi lì a stuzzicarla. Se vogliamo compriamo anche quelle più grandi. Ma io mi sento più tutelato quando ad esempio in un treno, per continuare la mia vita normale, cosa che cerco di fare tutti i giorni, quello davanti a me ha una mascherina messa bene e suppongo che l’abbia cambiata come succede di fare a me per rispetto verso gli altri.
Perché questa è la cosa che ci distingue anche in momenti difficili come questo.
GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi