“Denunciamo lo Stato! Ministero e sanità colpevoli del dramma, il virus si poteva gestire” ► Avv. Sandri

Ormai è certificato da tutti, massimi esperti e comuni cittadini: il sistema sanitario è in tilt, non riesce a reggere la forte pressione che arriva dalla cosiddetta seconda ondata del virus. Quello che alcuni si chiedono è: le responsabili sono imputabili al covid, oppure a chi aveva gli strumenti per arginarlo in tempo?

Secondo l’avvocato del Foro di Milano Mauro Sandri è la seconda delle due opzioni che fornisce la verità dei fatti. Governo, Ministero competente e sistema sanitario nazionale avrebbe provocato i danni alle nostre vite con delle chiusure ingiustificate per quella che definisce “una simil-influenza”.

Oltre alle parole, rilasciate ai microfoni di Fabio Duranti e Francesco Vergovich, l’avvocato Sandri si è fatto promotore di una causa “Per la ricostruzione del Paese”. Queste le motivazioni spiegate a “Un giorno speciale”.

“Bisogna raggiungere l’obiettivo di far dichiarare che dal punto di vista scientifico le mascherine sono irrilevanti, il distanziamento è inutile, i tamponi sono una creazione fasulla, il covid è una simil influenza. Il sistema sanitario avrebbe dovuto arginarlo con l’ordinaria diligenza.

Se è vero che l’eccesso di mortalità è avvenuto perché gli anestesisti non sono riusciti a curare tutti i pazienti, questo dramma è avvenuto per un disservizio del sistema sanitario. Il covid non c’entra assolutamente nulla.

Il senso della battaglia che stiamo portando avanti è proprio quello di dimostrare che con l’ordinaria diligenza sanitaria si sarebbe evitata qualsiasi forma di mortalità in eccesso e qualsiasi forma di allarmismo.

I danni che sono stati provocati alle nostre vite e alla nostra economica, sono stati determinati esclusivamente dai disservizi del sistema sanitario nazionale. E dalla negligenza inescusabile del Ministero della Salute e di chi ne è a capo.

Siamo di fronte a contagi che in termini numerici sono irrilevanti rispetto ai contagi degli anni scorsi. Siamo in un contesto nel quale abbiamo un 300% di possibilità ancora di riempire le terapie intensive per arrivare alla media degli anni scorsi. Non sussiste emergenza.

Siamo di fronte ad un lockdown che è ancora meno giustificabile in termini di necessità e proporzionalità rispetto a quello precedente. Siamo di fronte ad un abuso di diritto, siamo di fronte ad un esercizio arbitrario del diritto di reclusione”.