Finalmente una zona azzurra, è quella dell’Italia che cancella le paure e soprattutto la Polonia, inesistente, fallosa, senza una sola conclusione verso la porta di Donnarumma. Prestazione superba di tutta la squadra, nel ritmo, nei cambi di gioco, nell’intensità agonistica in ogni settore, tutti ampiamente sopra la sufficienza con una nota in più per Locatelli che è la nuova luce del nostro centrocampo alla ricerca di un leader e di Bastoni che dimostra una maturità e una personalità da veterano, togliendo respiro a Lewandowski.
Due gol sono un falso, la squadra è stata dominante, avrebbe meritato un successo larghissimo, l’assenza di Immobile che nei sedici metri è fondamentale può essere in parte un alibi ma Belotti si è battuto come lui sa, procurandosi il rigore, Insigne ha offerto la sua genialità non confortata dal fisico e Bernardeschi è sembrato il fratello del fantasma juventino.
Partita senza storia, dunque, mai vista da anni una Nazionale così compatta, fresca, veloce, di spessore europeo e soprattutto mai rinunciataria tatticamente. La squadra ha supportato le assenze numerose e va a Sarajevo per ribadire il primo posto e aggiungere autostima per il futuro.
Tony Damascelli