Il caso delle discoteche in Sardegna: esempio della politica che si piega agli interessi del profitto

C’è qualcosa di incredibile in quanto avvenuto nella Regione Sardegna questa estate a proposito di Covid-19. Ora possiamo stare qui a discutere a lungo su quanto i comitati tecnico scientifici avessero messo in guardia da una seconda ondata. Neanche gli uomini di buona volontà, che avevano studiato, sapevano che ci sarebbe stata.

Ma quello che non possiamo discutere è quello che è accaduto in quella sede, dove il Presidente della Regione sembra non aver avuto alcuna contezza dei messaggi che invece il Comitato Tecnico Scientifico nazionale e i referenti locali gli avevano dato a proposito del fatto che riaprire le discoteche non sarebbe stata una buona idea.

Ma, indovinate un po’, la grande pressione di alcuni gruppi di imprenditori legati ad ambienti di un certo colore politico è stata così forte che le autorità politiche si sono piegate contravvenendo, o non considerando affatto, il parere tecnico scientifico. Andando invece dritti dritti verso l’apertura, e verso il disastro. Perché è evidente che se metti insieme migliaia di persone a sera, il contagio fatalmente potrà aumentare ed essere amplificato. Poi ciascuna di queste persone, rientrando nella propria terra d’origine, avrà riportato questo contagio.

Esattamente quello che è accaduto tra la fine di agosto e metà settembre, proprio l’inizio della ripresa dei contagi. Al di là della sottovalutazione della malattia, cosa che abbiamo fatto un po’ tutti, quello che colpisce di più è come ci si possa piegare agli interessi particolari di gruppi di imprenditori, che hanno come unico obiettivo il proprio profitto e usare questo per farne metro di governo politico. Francamente non si vede dove sia finito il bene della salute dei cittadini.

E’ stata aperta un’inchiesta. Vedremo cosa succederà perché a diverse richieste da parte dell’opposizione alla Giunta regionale sarda è stato risposto che questo rapporto tecnico scientifico non c’era o non veniva comunque prodotto. Dunque nessuno ha potuto sapere cosa realmente contenesse. Qui bisogna che qualcuno cominci a pagare, per quello che è accaduto a livello regionale nella diffusione della pandemia, e anche per questione ancora più tragiche.

Ma per farlo ci vorrebbe l’onestà di riconoscere le situazioni. Cioè di riconoscere che ci si piega al potere economico anche quando di fronte ci sono delle vite.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi

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