Una Lazio dal gran cuore. La vittoria all’ultimo respiro in casa del Torino e, ieri sera, il prezioso pareggio allo scadere contro lo Zenit. Due indizi che fanno una prova: i biancocelesti non mollano mai. Punti in cascina grazie anche, e soprattutto, al timbro di Caicedo.
Chi è il simbolo di questa unione indissolubile? Simone Inzaghi. Allenatore, motivatore e condottiero di una truppa disposta a qualsiasi cosa pur di seguire i dettami del suo capo. Adesso testa e cuore rivolta alla sfida contro la Juventus di Pirlo, Ronaldo e Morata.
Le nostre Teste di calcio hanno dibattuto proprio sull’importanza del mister piacentino
Fernando Orsi
Simone Inzaghi comincia ad avere una esperienza perché non sempre è stato messo in grado di poter giocare con i giocatori più forti. Quello che mi domando è che cosa può essere successo nell’immediato post lockdown. Se la squadra avesse avuto il 20% della grinta attuale, non penso che sarebbe arrivata quarta. Ma la Lazio se la sarebbe giocata. Ha perso con squadre sicuramente più scarse di Brugge e Zenit. E’ successo un terremoto inspiegabile. Ora Inzaghi si sta proponendo come uno dei migliori allenatori della Serie A. sta gestendo una situazione di emergenza. A livello mentale sta crescendo: ieri sera Capello diceva che Inzaghi è uno dei migliori mister anche in Europa.
Furio Focolari
E’ nelle difficoltà che si vede un allenatore. Inzaghi, anche quando ha ricominciato dopo il lockdown, era in una situazione ingestibile. Bene o male l’ha gestita con qualche vittoria sofferta per rimanere a galla e qualificarsi al quarto posto. Adesso in questa difficoltà cosa gli capita? La Champions League! Non è una passeggiata. Ieri il Manchester United ha perso con il Basaksehir. La Champions ti massacra, eppure lui ha dato 3 sberle al Borussia Dortmund.
Alessandro Vocalelli
Non c’è dubbio che Inzaghi è l’anello forte della Lazio. Sta riuscendo a tenere insieme una situazione molto complicata. Le alternative che sono arrivate, senza voler tornare a vecchi discorsi, nessuno viene considerato un titolare. Quindi lui sta facendo a meno di una squadra importante, come quella dello scorso anno, e sta tenendo botta in una stagione in cui la campagna acquisti è servita per allargare la rosa ma non per dargli altre certezze. Lui sta riuscendo a tenere la barra dritta in un momento di grande difficoltà. Altri allenatori avrebbero perso la bussola.
Rinnovo di contratto: a che punto siamo?
Il discorso sul contratto di Inzaghi è fermo. Al momento la situazione è in stand-by. Non c’è accordo su nulla ad ora. Lotito adesso attende che sia l’allenatore a chiamarlo. Perché l’offerta è stata fatta, lui la risposta non l’ha data e quindi si continua ad andare avanti così. Oggettivamente non so se l’allenatore farà il passo verso la Lazio. Tutte le sottolineature sono perfette. Mi permetto di aggiungere un dato. Inzaghi è nel cuore e nella testa dei suoi giocatori. Il mister non parla mai degli assenti ma solo dei presenti, ed è riuscito a far diventare importante chi lo si sentiva meno. Oggi non c’è giocatore nella squadra che mugugna per un’esclusione. Il rapporto è granitico.