E’ un Milan che piace. Un Milan che strizza l’occhio al bel gioco ma anche alla concretezza. Un Milan che fa sognare i suoi tifosi.
La truppa rossonera, con Pioli ed il secondo Murelli out per la positività al Covid, non si lascia intimorire dal Napoli dell’ex Gattuso e passeggia nella cornice del San Paolo. Super Ibrahimovic firma una doppietta d’autore prima di uscire dal campo per un guaio muscolare. Il giovane scandinavo Hauge chiude i conti intervallati solo dal timbro di Mertens.
Romagnoli e compagni comandano ancora la classifica davanti alla favola Sassuolo. Ora è davvero un Milan da scudetto? Forse presto per dirlo.
Intanto abbiamo girato il grande dilemma alle nostre Teste di calcio
Franco Melli
Io sono rimasto colpito intanto dalle dodici partite del secondo campionato dell’anno scorso. Ho visto invece che molti non hanno dato importanza a quella tranche, come se non fosse calcio e fosse casualità determinata da troppi fattori extra campo. Al di là di questo, facendo un po’ l’inventario, ma il Milan ha dei giocatori che magari ci fosse nelle altre squadre come Juventus, Inter e Napoli. Cominciando dal portiere per finire con Ibrahimovic, ma non solo lui. Calhanoglu, gli esterni con Theo Hernandez che è una forza scatenata che fa degli strappi incredibili. Direi anche Kjaer che è completamente trasformato in difesa. Dire che il Milan non poteva partecipare addirittura alle 4 squadre che vanno in Champions, e non poteva competere,mi è sembrato francamente sbagliato.
Luigi Ferrajolo
Adesso tutti diciamo che quelli del Milan sono grandi giocatori. Però non dimentichiamo che, qualche mese fa, abbiamo detto che i giocatori del Milan erano molto modesti e che non era una squadra all’altezza. Io credo che siamo arrivati a dire questo perché la squadra è stata messa in campo bene. Sono sempre gli stessi, non è cambiato nulla. Alcuni giocatori, ad esempio Calabria, sono trasformati. Si diceva che il centrocampo del Milan fosse troppo confuso e non c’era un regista. Ieri è partita subito come una squadra che voleva imporre il suo gioco e dominare il campo.
Tony Damascelli
Se al posto di Pioli ci fosse stato De Zerbi, ci sarebbe una propaganda totalmente diversa. Si direbbe: ‘Guarda come gioca questa squadra’ – ‘Guarda come l’allenatore la fa giocare’. Invece si dice: ‘Grazie a Ibrahimovic il Milan è primo in classifica’.
Alessandro Vocalelli
Adriano Galliani ha una tesi in base alle quale sostiene che ci sono giocatori che stanno godendo moltissimo del fatto di non avere il pubblico sugli spalti. Per cui giocatori come Calabria, Bennacer e altri che risentivano molto del peso della maglia di fronte a 80mila persone si sono più liberati. Questa è una squadra che, con tre passaggi, arriva dritta in porta. In tal senso Gattuso ieri ha sbagliato completamente l’assetto della formazione del Napoli in partenza.