Parodia Lotito, Max Giusti si difende dagli attacchi ► “Siamo amici, mai mancato di rispetto a lui e ai tifosi”

L’arte di sdrammatizzare. La satira, politica o calcistica, fa parte della cultura del nostro paese. Un modo per scherzare senza prendersi troppo sul serio. Max Giusti in questo è un vero mattatore. In questi giorni la sua parodia, nata 15 anni or sono, del Presidente della Lazio Lotito è tornata alla ribalta.

Il comico capitolino ha toccato, nel suo ultimo sketch, tre temi a dir poco attuali. Dalla presentazione dell’aereo personalizzato alla questione dei tamponi di Avellino, per giungere poi ai recenti capricci di Luis Alberto.

Una parodia molto simpatica e del tutto genuina che però, a quanto pare, ha creato qualche malumore tra i tifosi bianocelesti.

Lo stesso Max Giusti ha voluto chiarire le sue intenzioni ai nostri microfoni: ecco cosa ha detto in diretta a ‘Radio Radio Lo Sport’.

Ho parlato in questi giorni con alcuni amici della Lazio. Mi dicevano di un periodo in cui la Gazzetta spara forte sulla Lazio e c’è tensione su tanta roba. Quando ho visto l’immagine di Lotito sull’aereo, che tra l’altro ha fatto una cosa fichissima e io con lui ho un po’ la sindrome di Stoccolma perché da tanti anni lo faccio, è scattata l’idea. All’inizio si diceva che dovesse stare nel calcio 1 o 2 mesi e invece sta ancora lì.

Siamo amici con Lotito, abbiamo cenato anche insieme. Poi io non l’ho mai preso in giro personalmente. Io non ho mai mancato di rispetto ai tifosi laziali. Io sono della Roma, faccio Lotito da quando ha preso la Lazio 15 anni fa e nessuno mi ha mai detto nulla. Evidentemente è un momento particolare. Mi faceva sorridere immaginare che Lotito c’ha l’aereo suo e di domenica chiama Tare dicendogli: ‘Annamo un po’ a prova l’aereo. Ando annamo? Annamo a fa i tamponi a Avellino che ce frega’.

Da lì invece c’è un mondo di tifosi che, giustamente, si sono risentiti e avranno le loro ragioni. Ma non era proprio mia intenzione offendere. Volevo far ridere un po’ la gente. Anche perché mi avevano chiamato da ‘Quelli che il calcio’, ma non mi andava. Mi aveva chiamato una trasmissione di Rai 1 di approfondimento per fare Lotito. Ho pensato invece di farlo da solo e da lì è nata questa roba qui. Però veramente non sono un anti-laziale”.