RIVOLUZIONE 7 NOVEMBRE ► Oggi potrebbe accadere di nuovo quello che è già successo

E’ un momento storico indubbiamente particolare quello che stiamo vivendo. Un periodo in cui le vicende sanitarie incidono profondamente su quelle economiche. Un periodo che potrebbe essere definito “di guerra” o post-bellico: non ci sono combattimenti, ma c’è una crisi economica pesantissima.

Un periodo che ci richiama i grandi periodi storici particolari come la rivoluzione francese, che ha dato una svolta dal punto di vista dei diritti cosiddetti “civili” e ha cambiato il mondo.
Ovviamente abbiamo assistito a tanti altri cambiamenti da allora; sono cambiate cose che un secolo fa sembrava difficile ottenere, poi si sono perse di nuovo.
In Italia, in Europa, nel mondo si stanno perdendo in larga parte i diritti sociali.

Da dove arrivano i diritti cosiddetti “sociali”?
Non dalla rivoluzione francese, ma da un’altra rivoluzione: quella dell’ottobre sovietico, che poi è il 7 novembre (è possibile fare confusione con le date, ma in realtà c’era il calendario Gregoriano).

Il 7 novembre 1917 in un Paese poverissimo – di fatto medievale – governato dagli zar, è cambiato tutto.
E’ successo: quelli che stavano sotto hanno preso il potere, e potrebbe accadere di nuovo. Potrebbe accadere chiaramente in forme diverse.

Il tema del potere a chi lavora, a chi produce davvero la ricchezza del Paese è di estrema importanza: ovviamente lo dice un comunista, uno che ci crede oggi ancor di più.
Per questo volevo fare un augurio di buon 7 novembre a chi ci crede, ma anche agli scettici. Perché il comunismo lo vorremmo fare ai coi “non comunisti”.

3 minuti con Marco Rizzo


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