Roma-Parma 3-0 ► Le pagelle del Prof. Marcacci: Fonseca unico vero leader

Mirante 6
Tanto per.
Una turistica inoperosità.

Mancini 6,5
In controllo, agevole.

Cristante 6,5
Qualcuno, un giorno, gli renderà merito per l’abnegazione al riciclo tattico osservato senza battere ciglio.

Ibanez 6,5
Autorevolezza inversamente proporzionale all’età verdissima. Un pomeriggio di tempismo e pulizia degli interventi. Sul velluto. Speriamo che il fastidio sia poca cosa.

Karsdorp 7
Trova campo, mette gamba, rimpolpa la fase offensiva; ci mette la ciliegina di un assist coi giri contati.

Villar 7+
La “ciccia” dei contrasti, impiattata con lo stile da giovane chef stellato quanto a giro palla. Piano coi giudizi encomiastici, però oggi dal primo minuto ha convinto più di uno scettico.

Veretout 7
Che te lo dico a fare: la consueta “quasi regia” con il solito moto perpetuo. Gli avremmo risparmiato qualche minuto in più.

Spinazzola 6,5
In Romania solo da turista, fosse per noi. Al San Paolo da protagonista, con coscia tirata a lucido. Oggi bene e con continuità nelle progressioni.

Pedro 7
Regista occulto quando si abbassa. Si fruga in tasca e trova qualità ed esperienza da spargere copiosamente sul terreno. Altra categoria, ci si annoia quasi a ribadirlo.

Mkhitaryan 8
Il naufragar m’è dolce in questo mare. Il primo gol è didattico, per le scuole calcio, in senso tecnico, posturale, atletico.

Majoral 6,5
Un gran bel gol, autoprodotto con la dettatura del movimento. Sportellate, tanto impegno. Si vede meno nella seconda parte, ma continua a esibire l’argenteria tecnica.

Juan Jesus 6
Entra sul velluto.

Carles Perez 6
Cerca lo spunto.

Pellegrini 6
Punta subito la porta, dalla distanza.

Bruno Peres
Scalda il quadricipite in vista del Cluj.

Diawara SV
Bentornato.

Fonseca 8,5
Il discorso potrà in parte sorprendervi, ma a questo punto non è una sentenza rinviabile: in mezzo a tanti capi carismatici in mezzo al campo, il vero leader sta mostrando di essere uno solo: Paulo Fonseca. Non solo e non tanto per la striscia di risultati attuale, ma anche e soprattutto perché ha saputo essere un muro di gomma nel momento peggiore, senza mai perdersi la squadra, che lo ha sempre seguito.

Paolo Marcacci