Roma, tutto liscio a casa di Dracula

A casa del Conte, l’unico con la maiuscola che nessuno si sognerebbe di criticare mai, la Roma si porta a casa i tre punti e la qualificazione, con ampie probabilità di primo posto nel Gruppo A. 

Rotazione di forze e di risorse atletiche; amministrazione dei rientri, presenti e futuri, in vista del (ancora per poco) San Paolo. 

Primo tempo in cui gli uomini di Fonseca dominano e controllano, ma senza colpire. Circolazione di palla fluida ma pochi sbocchi negli ultimi venti metri, Cluj più in partita agonisticamente rispetto all’andata. 

Il primo subentro pesante, quello di Veretout in apertura di ripresa, frutta subito il rocambolesco vantaggio: punizione tagliatissima da sinistra e scelta di te lo perfetta di…Debeljuh. Poi, complice l’assenza del VAR, il fischietto di Lechner trilla per il dischetto, senza esitazioni. Esecuzione ancora del francese e Balgradean spiazzato senza esitazioni. 

Seconde linee che rispondono, anche questo è un segno di salute: Peres volitivo sulla destra; Majoral vivo davanti e alla ricerca della conclusione, ma senza disdegnare l’assist; Diawara che gestisce in modo compassato ma lucido il chilometraggio del rientro; Calafiori un po’ tradito dalla precipitazione all’inizio, poi più a suo agio, nelle due fasi: ricordiamoci anche ciò che ha passato. Forse, ci aspettavamo di più da Carles Perez, a volte sul pallone con un poco di sufficienza. 

Rodaggio pre-partenopeo per Mkhitaryan e Dzeko, tutto secondo i piani: impensabile ipotizzare una Roma, domenica sera, senza il nove dal primo minuto.

Nota a margine per Villar: sempre più in fiducia, con naturalezza nel chiedere palla, a testa alta nell’imposta re il fraseggio, sufficientemente energico nei contrasti e nel recupero della sfera.

Qualcosa di più di un prospetto di centrocampista: uno che ha già fatto vedere parecchie cosette apprezzabili. 

Paolo Marcacci