La strada del vaccino sembra promettente: finalmente si intravede la luce in fondo al tunnel?

Abbiamo appena capito perché si riesce produrre un vaccino contro Sars Cov 2 in un tempo così breve. Effettivamente il tempo medio per la costruzione in laboratorio di un vaccino antivirale, ma anche antibatterico, è mediamente molto più lungo. Nel migliore dei casi si arriva intorno ai quattro anni e normalmente si sta di media intorno agli otto-dieci anni anche di più.

Dunque in questo caso si è fatto prima per un altro motivo. Perché si è lavorato direttamente all’interno del corpo umano stimolando la formazione di anticorpi attraverso l’inserimento diretto dell’RNA, che induceva questo tipo di reazione da parte dell’organismo. Un meccanismo che permette di saltare vari passaggi, o meglio di ottenerli all’interno del corpo umano.

Inoltre abbiamo visto che quando c’è una pattuglia di volontari così grande, parliamo di decine di migliaia di persone analizzate in doppio esperimento ceco somministrando ad alcuni il vaccino e ad altri nulla per avere un effetto placebo e per vedere a che livello di confidenza si arriva nell’identificazione e nella reazione degli anticorpi, nel 90% nel caso di Pfizer e addirittura 95% quasi nel caso di Moderna, ecco che riusciamo ad avere la possibilità di mediare di più quando ci sono così tanti volontari sul tipo di reazione che possono avere gli individui su questi vaccini.

Dunque la strada intrapresa sembra essere quella giusta, e ci sarà anche una normale concorrenza che renderà le cose se vogliamo anche più facili per chi deve vaccinarsi. Per esempio se il primo vaccino fino adesso testato di Pfizer ha bisogno di una conservazione in catena del freddo a diverse decine di gradi sottozero, questo di Moderna può resistere per dodici ore a temperatura ambiente per poi essere conservato nei normali congelatori a -20 o -25.

Quindi da questo ci guadagneremo. Anche se io credo che i vaccini per pandemie di questo tipo, oppure per paesi particolarmente poveri, debbano essere dati gratuitamente senza che nessuno ci guadagni, al di là del fatto che uno non ci debba rimettere. Insomma la strada del vaccino sembra essere promettente. Naturalmente però prima di arrivare ad una vaccinazione di massa, ammesso che le persone vogliano vaccinarsi e io ad esempio me lo farei senz’altro a queste condizioni, ci vorranno ancora dei tempi lunghi.

Perché per primi andrebbero protetti quelli che sono nelle categorie più a rischio e poi toccherebbe, via via, anche agli altri.
In questo modo però si vede una luce alla fine di questo tunnel, che ce l’ha riportato in una piena seconda ondata. E pensare che questa seconda ondata durante l’estate era stata esclusa: solo da alcuni però.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi