Ci prendono in giro costantemente: guardate come usano contagi e indice Rt proprio nei giorni del Dpcm

Tra le molteplici coincidenze che si sono registrate in questi ultimi mesi ve ne sono due che debbono essere sottolineate e rese oggetto di una placida riflessione socratica “con la pazienza del concetto”, avrebbe detto Hegel, cioè con quella tranquilla e serena riflessione olimpica che caratterizza il filosofare a distanza di sicurezza dalle passioni e dalle turbolenze della quotidiana vita politica.

Prima coincidenza: proprio in concomitanza con il Dpcm del 3 dicembre si era raggiunto il numero più alto di morti dall’inizio della pandemia. Una strana coincidenza, perché quel Dpcm di fatto durissimo e inaccettabile, pareva in quel momento necessario e anzi accettabilissimo proprio in ragione del fatto che tali e tante erano le morti registrate quel giorno che sembrava anzi una manna dal cielo un Dpcm così aspro e rigido.

Analogamente proprio in questi giorni in cui si decide la linea durissima per il Natale 2020 con misure stringenti degne del Cile di Pinochet con posti di blocco, checkpoint con la polizia e limitazioni degli spostamenti (insomma, un vero e proprio regime marziale indegno di un paese democratico), mentre tutto questo accade, come per magia, l’indice Rt torna a salire.
Ne danno notizia nella giornata di ieri tutti i principali quotidiani: il Messaggero, Il Fatto Quotidiano, Open, Repubblica, Il Tempo.

L’indice Rt, proprio in questi giorni, torna a salire al livello nazionale: ancora una volta la scelta del Governo appare dunque tempestiva e illuminata.

Ebbene, io mi rivolgo a quanti possano ancora definirsi “non in lockdown cognitivo”, ossia a quanti di voi hanno ancora la facoltà di intendere, di capire e soprattutto il coraggio di sapere e di comunicare ciò che sanno, ciò che hanno intuito, ciò che in fondo avvertono nella loro anima: ossia il fatto che ci stanno costantemente prendendo in giro, che la narrazione pandemica è la sovrastruttura – come direbbe Gramsci – che giustifica la nuova struttura del capitalismo terapeutico, con la shooting economy, l’e-commerce, la finanza, la riorganizzazione autoritaria e basata sulla nuova economia del capitalismo sanitario.

Chi non l’ha capito è in cattiva fede o è, purtroppo, irrecuperabile.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro