“Grande è la confusione sotto il cielo: la situazione è eccellente” diceva il leader della Rivoluzione Cinese Mao Zedong.
In Italia oggi con le nuove disposizioni del Governo la confusione sotto il cielo abbonda, ma la situazione non è per nulla eccellente.
Ieri sera chi ha avuto il coraggio di sentire l’ennesima conferenza stampa del premier Conte si è reso conto di un grande imbarazzo, anche nel recepire e nel percepire queste norme. Un’enorme confusione a cinque giorni dalla festività più importante per quanto riguarda le famiglie e dal punto di vista del ritrovarsi.
Non si capisce niente. Io ho provato a fare degli sforzi per comprendere, e oggi la Gazzetta Ufficiale è ancora più confusionaria: sbaglia la data e titola i provvedimenti non al 2020, ma al 2021. Si capisce che è un errore, sì, però c’è davvero una grande confusione.
Avrebbero dovuto predisporre il ritorno alle famiglie d’origine per chi lavora lontano e non l’hanno fatto, ha dovuto soprassedere perfino chi ha un servizio commerciale, un ristorante, un bar, generi alimentari. Non si sa cosa succede.
Non sanno cosa succede le famiglie.
Adesso davvero bisognerebbe andare in giro con una cartella di orario, di ore, di giorni. Io stesso dovrò fare due trasmissioni le prossime settimane e non so come. Insomma, è davvero un grande pasticcio.
Ma è un Governo questo?
Davvero, perché uno chiede la competenza come criterio minimo. Poi, certo, si può arrivare anche a politiche contestabili, e di contestazioni questo Governo ne ha sulla politica economica, sul vassallaggio nei confronti dell’Unione Europea, delle banche, delle multinazionali; da Benetton a Elkann, da Amazon a tutti i grandi gruppi economici finanziari del nostro Paese. Tutti fanno il bello e il cattivo tempo tranne chi vive del proprio lavoro.
Al vassallaggio nei confronti dei grandi poteri uniamo però anche anche l’incompetenza. Un dilettantismo incredibile.
Non ultimo quello dei poveri pescatori prigionieri per oltre cento giorni il Libia da parte di uno dei contendenti di questa terra che rimpiange – e molto – il leader Muammar Gheddafi.
Il Presidente del Consiglio e il Ministro degli Esteri si sono recati a rapporto da questo maresciallo Haftar per ripagarlo, anche qui, con un’immagine di vassallaggio.
Siamo vassalli dei poteri forti. Siamo vassalli anche dei piccoli marescialli dall’altra parte del Mediterraneo.
Un vero e proprio disastro.
3 Minuti con Marco Rizzo
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