Possiamo provare a spiegare il vaccino RNA contro Sars Cov 2 in tutte le sue caratteristiche. Come è fatto, perché funziona in tempi così brevi, perché ha un 95% di efficacia e mai nessun vaccino ha avuto una efficacia di questo tipo. Perché non è la stessa cosa che trovare un vaccino contro l’HIV, che muta molto più rapidamente e molte più volte. Insomma, tante cose abbiamo provato anche a spiegarle.
Quello che non possiamo e non riusciamo a spiegarci è come mai ci siano dei medici contrari a vaccinarsi. Se tu sei un medico, e hai delle motivazioni scientifiche per cui il vaccino a cui ti stanno sottoponendo pensi non funzioni o possa essere pericoloso naturalmente ciò è lecito, ma per farlo capire a tutti devi scrivere un articolo su una rivista scientifica. Non ci sono altre soluzioni. Non puoi affidarlo, come hanno fatto questi 13 medici, ai social il pensiero. Perché lì conta meno di niente, dal punto di vista scientifico.
Siccome si tratta di un fatto fisico, perché Sars Cov 2 è un essere vivente parassita strutturale fisico e pandemia e vaccino sono fatti fisici, le tue determinazioni devono essere espresse con fatti nell’unica sede su cui gli specialisti e i ricercatori si incontrano: le riviste scientifiche. Dunque se qualcuno di questi 13 medici ha delle effettive motivazioni, e ci possono essere, per cui si ritiene quel vaccino pericoloso e inefficace le debbono pubblicare. Non possono invece affidarle ai social. Del resto il motivo per cui questi vaccini funzionano è stato pubblicato sulle riviste scientifiche. Chiunque può andar lì controllarle, e se ha una preparazione, dire: ‘Attenzione qui hanno fatto un errore’.
Fino a quel momento tu, personale medico e paramedico, ti devi vaccinare per tutelare te stesso e gli altri. 90mila sono stati, tra medici e paramedici, quelli colpiti dal virus. Dunque è bene che tu faccia questo ragionamento. Non puoi non farlo altrimenti, mi dispiace, o tu usi quel vaccino o vai a fare un’altra cosa. E’ un po’ la stessa cosa che non può essere tollerata per l’obiezione di coscienza, per quanto riguarda l’applicazione della legge 194. Tu hai la tua particolare inclinazione professionale, ma sei un servitore dello Stato presso un servizio pubblico e dunque l’obiezione non la puoi fare. Perché quello è un diritto costituzionale garantito alle donne e da leggi dello Stato alle quali devi obbedire.
Se invece ritieni di non doverlo fare, non fai nemmeno il ginecologo e fai un altro mestiere. Lo fai in un istituto cattolico, fai un’altra cosa, ma non lo fai nel servizio pubblico. La stessa cosa per i vaccini. Chi sta al servizio del pubblico si deve vaccinare. Il vaccino non sarà obbligatorio, ma è opportuno che costoro lo facciano. Oppure che vadano a fare un’altra cosa.
GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi