Mentre osserviamo i dati della pandemia Covid-19 in Italia non possiamo fare a meno di notare che, in questi ultimi giorni, non abbiano assunto un aspetto positivo. Perché si pensava di essere sul plateau dei contagi, ma in realtà gli ultimi dati vedono diminuire di molto i tamponi e vedono anche restare invariato o aumentare le percentuali di positivi rispetto ai tamponi fatti, che sono gli elementi che ci servono più oggettivamente.
Questo si traduce in un problema anche se, fortunatamente, il numero delle vittime sta decrescendo. Ma sappiamo che quello è l’ultimo a decrescere. Guardando i dati, da un punto di vista statistico con l’amico Giovanni Sebastiani del CNR, quello che si vede è che le cose non vanno benissimo come dovrebbero andare. L’Italia è stato l’unico paese, tra i grandi 3-4 europei, che non ha adottato il lockdown totale come aveva fatto invece nella prima ondata.
Naturalmente in linea di principio è un bene, anche perché ci si potrebbe aspettare di modulare il lockdown diversamente. Piuttosto che 3 settimane, farne soltanto 2 però distaccate. Questo, come Sebastiani ha illustrato, funzionerebbe meglio. In realtà la cosa principale è che sia la Francia che l’Inghilterra, ma anche la Spagna e il Belgio, hanno adottato la chiusura totale. Chiusura che poi non è totale come quella adottata in Cina, ma è come quella che noi adottammo nella prima ondata. Queste cose funzionano, e noi lo vediamo che funzionano.
Invece volendo dar retta a troppe voci, soprattutto ai presidenti di Regione, quello che si è fatto è cercare di modulare gli interventi. Sembra che inizialmente questo raffreddi i contagi, le curve e poi anche i ricoveri e le vittime. Ma in realtà non lo fa definitivamente. Cioè a dire che l’unica maniera significativa è quella di chiuderle le attività. Poi se l’Italia diventa tutta gialla è come dire che c’è un liberi tutti e, dunque, quella curva non si raffredda. Ora che vogliamo fare? Cercare abbattere quella curva o cercare di tenerla così fino a che non si comincerà a vaccinare?
Questo francamente sarebbe auspicabile non vederlo. Perché queste percentuali poi portano, soprattutto, a un numero incredibile di vittime che non vogliamo e non possiamo tollerare. Quindi, piuttosto che dar retta ai presidenti di Regione, avrei tenuto la barra dritta e avrei proposto quello che abbiamo fatto l’altra volta. Sarebbe durato di meno probabilmente, ma sarebbe stato più sicuro e se ne sarebbe usciti forse con l’aiuto dei vaccini. Vaccini che però, come vogliamo ricordare, hanno bisogno di qualche mese prima di poter essere efficaci per tutti.
Forse questa non è stata la strada giusta. E’ stata troppo morbida questa volta. Ma certe volte sembra di essere in una famosa poesia di Pascarella, ‘La scoperta dell’America’. ‘Tanti galli a cantà, nun se fa mai giorno’.
GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi